«Un clowndottore quando entra nei luoghi di disagio tocca con mano le fragilità, le paure, le ansie. Le accarezza per renderle leggere e trasformarle in sorrisi e abbracci».
L’incipit di Anna Vitiello, clowndottore nonchè referente del progetto nazionale "Costruiamo Gentilezza", è assolutamente emblematico. Sintetizza con efficacia un evento di notevole dimensione culturale ospitato nel Museo del Parco Nazionale del Vesuvio a Boscoreale: “La cura del dono”. L’opportunità l’ha fornita la presentazione del fumetto “Il naso in tasca” (D’Amato Editore) promosso dall’Associazione “Nasi Rossi Clowntherapy”.
«Il fumetto è stato realizzato per trasformare le paure dei bambini – sostiene Francesca Colombo, presidente di Nasi Rossi Clowntherapy – per portarli in un’altra dimensione, lavorando sulla parte sana attraverso il pensiero divergente. Guardare il mondo con il naso all’insù crea sinergia, cooperazione, unità di intenti, tutti fattori fondamentali per la creazione di momenti di serenità».
La volontà e la determinazione abbinate al sorriso sono fondamentali per superare le criticità. Giusy Manzo, vicepresidente Nasi Rossi Clowntherapy aggiunge: «La clownterapia non si rivolge soltanto ai bambini, noi siamo anche nei reparti ospedalieri per adulti e la richiesta più forte la registriamo proprio da lì. Quando stiamo per uscire dalle stanze dei pazienti ci viene chiesto: quando tornate?».
Marilina Manzo, consuelor formatrice Sipgi Campania, ha sottolineato la fondamentale importanza della cooperazione in rete: «Nella mia attività contribuisco a formare le persone nella relazione d’aiuto. L’ascolto, l’empatia, la capacità di tirar fuori le risorse sono determinanti nella missione dei clowndottori. Bisogna far emergere la parte migliore di ognuno senza badare alle etichette. I bambini e gli adulti malati non devono essere visti condizionati dal loro stato di salute. Occorre andare oltre, cercare il cuore e declinare la gioia. Ed è proprio quello che fa la clownterapia».
All’interessante ed emozionante evento, condotto con tatto e professionalità dalla giornalista Cinzia Profita, ha partecipato anche il sindaco di Boscoreale Pasquale Lauro: «Noi viviamo oggi in contesti dove è diventato necessario guardarsi negli occhi e sorridere. Occorre quindi creare uno sguardo di connessione con il prossimo. L’opera che svolgono nella quotidianità i clowndottori è assolutamente straordinaria. Nelle istituzioni questo processo virtuoso resta fermo molto spesso alla teoria».
Antonio Coppola, direttore coordinamento socio sanitario aziendale Asl Salerno, spiega: «Un fumetto come questo non è semplicemente una sequenza di immagini e parole, rappresenta molto di più. Il dolore assume sempre una luce particolare, soprattutto nei bambini. E’ difficile individuarlo. Ma i clowndottori arrivano lì dove i medici spesso non si spingono».
La presidente della Pro Loco di Boscoreale, Tiziana Castellano, ha sottolineato l’importanza della collaborazione attiva delle associazioni sul territorio, oltre a mostrare impegno profondo in stretta sinergia con il progetto “Costruiamo Gentilezza”: «Creare una rete per affermare la cura del dono assume un aspetto fondamentale in qualsiasi percorso terapeutico».
La terapia del sorriso per la prima volta è stata presentata attraverso un fumetto. Qualcosa di estremamente innovativo che racchiude tutta l'essenza profonda della clowntherapy.