A cura della Redazione

Oggi, martedì 18 marzo, ricorre il compleanno di Giuseppe Ottone.

Chi è Peppino Ottone

Giuseppe Italico nacque a Castelpagano il 18 marzo 1928. Appena nato venne accolto nel Brefotrofio Provinciale di Benevento. A otto mesi dalla nascita venne affidato dai coniugi Domenico Ottone e Maria Capria.

Giuseppe crebbe sincero e virtuoso, sognando di diventare Ufficiale di Marina e sviluppando una speciale devozione per il Sacro Cuore di Gesù, per la Madonna del Rosario di Pompei e per gli angeli.

I genitori adottivi decisero di trasferirsi a Napoli nel timore che in seguito la madre naturale reclamasse il piccolo. Qualche tempo dopo, per motivi di lavoro di Domenico, cameriere, si stabilirono definitivamente a Torre Annunziata, terra di mare, posta lungo la costa che si delinea sotto le pendici del Vesuvio.

Peppino, come fu presto soprannominato, crebbe sincero, deciso, ricco di qualità e di virtù. Andava volentieri a scuola senza mostrarsi mai scontento ed era disciplinato e armonioso con tutti. Prima di entrare a scuola passava in chiesa, senza curarsi delle prese in giro da parte dei compagni, per una breve visita a Gesù nel Tabernacolo. Con i suoi risparmi, che nascondeva nelle scarpe, aiutava i mendicanti che lo aspettavano fuori di casa.

Dal 1934 fino al 1939 frequentò la scuola elementare maschile «Parini», poi venne ammesso all’Istituto Tecnico Commerciale «Ernesto Cesàro». A scuola era il primo della classe e fu sempre promosso; la sua materia preferita era la lingua latina. S’impegnava al massimo perché sapeva che, se avesse avuto ottimi voti, avrebbe concesso ai genitori di non pagargli le tasse scolastiche.

Il 26 giugno 1940, dopo circa undici anni di affidamento esterno alla famiglia Ottone, il giudice tutelare della Pretura di Torre Annunziata concesse l’affiliazione di Giuseppe, che così cambiò il cognome da Italico (su cui, con una battuta, aveva commentato: «Italico viene da Italia, quindi appartengo a tutti gli italiani!») in Ottone.

Poco meno di un anno dopo, sua madre dovette essere ricoverata per una delicata operazione chirurgica. Lo stesso giorno del ricovero, il 3 febbraio 1941, Giuseppe trovò per strada proprio un’immagine del quadro venerato a Pompei: dopo aver invocato la Vergine chiedendole di accettare la sua vita in cambio di quella della madre, cadde a terra privo di sensi. Fu portato in ospedale, ma non si riprese più, pur non mostrando segni di alcuna malattia: morì quindi il 4 febbraio 1941, poco prima di compiere tredici anni.

La fase diocesana del suo processo di beatificazione si svolse nella diocesi di Napoli dal 6 aprile 1962 al 4 marzo 1975, integrata da un’inchiesta suppletiva, sempre su vita, virtù e fama di santità, la cui prima sessione fu celebrata il 28 maggio 2024. I resti mortali di Giuseppe riposano dal 25 ottobre 1964 nella Parrocchia Santuario dello Spirito Santo e Immacolata a Torre Annunziata, rette dal don Ciro Alario.

I festeggiamenti per il compleanno di Peppino

In occasione del 97esimo anniversario della sua nascita, la comunità del Santuario dello Spirito S anto ha organizzato due giorni di festeggiamenti in onore di Peppino Ottone.

Sabato 15 marzo si sono svolti i festeggiamenti in via Talamo con la partecipazione del gruppo folk “Quelli della Curva” e momento culinario con panini alla brace.

Stasera, martedì 28 marzo, giorno del compleanno di Peppino Ottone, alle 17,30 in vico Luna, all’ingresso della casa del servo di Dio, c’è stata una breve rappresentazione teatrale.  Alle 18,00 il Santo Rosario in chiesa e alle 18,30 la celebrazione della Santa Messa ad opera di don Antonio Di Nardo.

(Foto Facebook Santuario Spirito Santo e Immacolata)