A cura della Redazione

Il problema sicurezza a Torre Annunziata sta assumendo sempre più i contorni di un'emergenza sociale. Furti nelle abitazione e nei negozi e auto danneggiate per strada. I cittadini non si sentono più sicuri, neppure nelle loro case.

(Ladri in azione in un'agenzia scommese)

Il sindaco Corrado Cuccurullo ha lanciato l'allarme anche attraverso la sua pagina di Facebook. "L’Amministrazione Comunale - ha scritto - sta facendo la propria parte, per quanto di competenza, in tema di sicurezza urbana. E’ sotto gli occhi di tutti il potenziamento della Polizia Municipale. Abbiamo attivato la videosorveglianza e abbiamo già annunciato un ampliamento con l’acquisto di ulteriori videocamere. L’arrivo di altri agenti nei prossimi giorni ci consentirà di attivare tre pattuglie di Polizia Locale per turno. Ora ci aspettiamo uguale impegno dello Stato, e da chi lo rappresenta nelle diverse articolazioni, affinché si metta fine a questa spirale di violenza e teppismo".

(Ladro in azione in piazza Nicotera - frame video Facebook)

Intanto, c'è chi pensa di affrontare l'emergenza sicurezza organizzando ronde di cittadini pe prevenire episodi delinquenziali.

L'Anpi contro le ronde sicurezza

La sezione ANPI "Maria Penna e Rocco Caraviello" di Torre Annunziata esprime la sua ferma condanna nei confronti delle cosiddette "ronde di sicurezza" che sembra si stiano organizzando in città attraverso un gruppo whatsapp.

"La storia ci insegna che questo tipo di iniziative, che richiamano alla mente le squadracce fasciste, sono sempre state il preludio a violenze e repressioni - dichiara Antonello Sannino, Presidente dell'ANPI di Torre Annunziata. Non possiamo permettere che la nostra città, da sempre orgogliosa della sua tradizione antifascista, venga trascinata in una deriva del genere".

L'ANPI sottolinea come la sicurezza debba essere un diritto garantito dallo Stato attraverso le istituzioni democratiche, e non demandato a gruppi di privati cittadini che si arrogano il diritto di "farsi giustizia da soli".

"Alimentare paure e insicurezze per giustificare ronde di questo tipo è un modo per reprimere ogni forma di libertà e per favorire interessi particolari, spesso legati proprio alla criminalità organizzata - conclude Sannino -. Le vere risposte ai problemi della sicurezza passano attraverso politiche sociali inclusive, investimenti nella cultura e nel lavoro, e un controllo democratico del territorio. Abbiamo bisogno di Stato e non di antistato e di ronde che controllano il territorio”.