Nella giornata di ieri abbiamo scritto della visita di Josè Altafini a Torre Annunziata, dove ha presentato, nei locali della Zeus Sport, il suo nuovo libro “Istantanee di un campione”. Con lui anche tre ex colleghi che militavano nel Napoli negli anni ’60: Canè, Vincenzo Montefusco e Gianni Improta.
Dopo la bella serata alla Zeus Sport, dove il titolare dell’azienda sportiva, Salvatore Cirillo, ha regalato ai quattro ex calciatori azzurri la maglia del Napoli, la comitiva si è trasferita al Josè Restaurant di Torre del Greco, una location elegante, ben curata nei dettagli ed un ambiente piacevolissimo al primo impatto.
Vi domanderete: “Solo una casualità che Josè Altafini sia andato a cena al Restaurant Josè?”. La risposta è sì, ma grande è stata la nostra sorpresa quando abbiamo approfondito la conoscenza della titolare del ristorante, Josè Guidone, una bella donna, raffinata e molto discreta.
Partiamo dal cognome. Guidone ci ricorda il nostro amico Oscar, oplontino trapiantato ad Emmendingen (Germania), che ama Torre Annunziata più di ogni altra cosa. Ebbene Josè è la nipote di Oscar, figlia del fratello Gaetano.
Ma perché Josè di nome? E qui un’altra sorpresa. “Mio padre – ci racconta Josè Guidone – era tifosissimo di Altafini. Quando Josè passo dal Milan al Napoli, mio padre decise che quando sarei nata avrei avuto lo stesso nome del suo beniamino, Josè appunto. Fu ancora più contento quando Altafini si trasferì alla Juve perché lui era uno juventino sfegatato: ricordo che mi comprò anche la divisa della Juve che dovevo indossare periodicamente. Vi domanderete se sono tifosa della Juve? No, tifo per il Napoli ed anche i miei due figli hanno la mia stessa passione. Quando ho riferito a Josè Altafini questo aneddoto, lui è rimasto piacevolmente colpito da questo racconto e si è divertito molto”.
A volte ci si stenta a credere, ma chissà se dietro a questa casualità non ci sia proprio lo zampino di papà Gaetano, passato a miglior vita qualche tempo fa…
(Foto di Salvatore Gallo dell'Agenzia Foto&Fatti)