Buona la prima! E’ l'esclamazione tipica del regista quando la ripresa è già buona al primo ciak.
Io la userò, invece, per la manifestazione di sabato 13 gennaio svoltasi a Torre Annunziata, ma conclusasi all’ospedale di Boscotrecase, per protestare contro la chiusura del pronto soccorso.
Oltre duemila partecipanti (anche se gli organizzatori ne hanno contati molti di più) hanno affollato le strade della città, con tutte le saracinesche dei negozi abbassate in segno di solidarietà: comitati civici, associazioni, amministratori, politici e studenti, ma soprattutto tantissimi semplici cittadini, per la maggior parte torresi, insofferenti e risentiti di fronte al fatto di essere stati privati prima del “loro” ospedale civile al centro della città e, da quasi 4 anni, anche del pronto soccorso del presidio ospedaliero di Boscotrecase.
Un ospedale quest’ultimo trasformato nel 2020 in Covid hospital a causa della pandemia, una decisione non condivisa dalla popolazione dell’area vesuviana, ma accettata nell’interesse della collettività. Ma ora che la pandemia, quella letale, è alle spalle tutti vorrebbero giustamente che il pronto soccorso ritornasse a funzionare.
La nota positiva è che una comunità il più delle volte dormiente di fronte ad evidenti criticità, ora si è svegliata e cerca di far valere un suo sacrosanto diritto. Il presidio permanente istituito presso l’ospedale S. Anna e SS. Maria della Neve è la prova che la riuscita manifestazione di sabato non sarà un caso isolato e che la protesta continuerà fino a quando non si avranno dalla Regione risposte certe.
La carenza di personale medico da impiegare nei pronto soccorso
L’Ente di Santa Lucia fa sapere che c’è carenza di medici e che più di un bando di assunzione è andato deserto. Io penso che di fronte a problemi così gravi, la politica debba fare un salto di qualità e cercare di trovare risposte adeguate ai problemi che le si presentano.
Lo ha fatto il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Antonio D’Amore per l’ospedale Cardarelli. “Di fronte alla carenza di personale medico in pronto soccorso – scrive Napoli Today – è stato indetto un concorso aperto anche ai medici specializzandi. Il concorso, destinato in origine a 6 medici dell'emergenza, era stato bandito lo scorso 11 novembre e, per poter accelerare il più possibile la procedura, tutte le prove erano state concentrate nella sola giornata del 19 dicembre. All’esito del concorso tutti i candidati sono stati valutati idonei all’assunzione e l’Azienda ha ritenuto opportuno scorrere la graduatoria, proponendo l’assunzione non solo ai 6 vincitori di concorso, ma anche a tutti gli altri giudicati idonei”.
In totale, quindi, in questo mese di gennaio saranno in servizio, presso il pronto soccorso del Cardarelli, 13 nuovi medici, uno specializzato e 12 specializzandi.
Perché questa procedura non si utilizza anche per l’ospedale di Boscotrecase? Se così fosse, entro qualche mese avremmo il pronto soccorso di nuovo in piena attività.
Inoltre, nel decreto del ministro della Salute di marzo 2023 è stata prevista un’estensione del ricorso e delle stabilizzazioni dei giovani laureati in medicina che stanno affrontando il loro periodo di formazione specialistica. Potranno essere inseriti nei pronto soccorso prestando servizio nelle 8 ore di lavoro settimanale.
Insomma, non vogliamo insegnare il mestiere a nessuno, ma un buon politico non è colui che si ferma al primo ostacolo, ma ha idee innovative e riesce anche a realizzarle.
A meno che non ci siano altri interessi in campo, che a me, al momento, sfuggono…
(Foto Facebook)