Come tradizione, ogni anno, in prossimità delle festività di Natale i titolari dei negozi della città fanno installare, sulle facciate delle loro attività, luminarie e addobbi per creare quell’atmosfera natalizia che da qualche anno manca a Torre Annunziata a causa delle ristrettezze economiche del Comune, che non riesce a trovare le risorse necessarie per dotare le strade cittadine del tanto atteso clima di festa.
Le procedure burocratiche per montare gli addobbi fuori ai negozi si ripetono da anni. La ditta o le ditte incaricate inoltrano domande al Comune che rilascia le relative autorizzazioni.
Ma con l’avvento della Commissione Straordinaria le cose cambiano, nel senso che bisogna fare tutto secondo le disposizioni di legge, come è giusto che sia. Innanzitutto occorre che le ditte siano munite della certificazione antimafia, che è propedeutica alle autorizzazioni da parte del Comune. In poche parole, una volta presentata la domanda (che va inoltrata al Suap sulla piattaforma e non cartacea al protocollo generale) ci vogliono 30 giorni per ottenere dalla Prefettura la relativa certificazione. In mancanza, c’è il silenzio assenso. Solo successivamente il Suap rilascia le autorizzazioni per l’installazione delle luminarie.
Fin qui non c’è nulla da eccepire. Ma come affermava Plinio il Vecchio “Cum grano salis”, ovvero bisogna fare tutto “con un pizzico di buon senso”. Purtroppo i commercianti non hanno fatto altro che seguire una procedura che, seppur sbagliata, era consolidata nel tempo. Vogliamo ora che la città durante le feste natalizie rimanga completamente al buio, oppure aspettiamo la risposta della Prefettura prima di far spegnere le luci davanti ai negozi?
Il problema vero, semmai, è un altro. Questa è una città, ma lo sono probabilmente anche tante altre a noi vicine, dove da anni regnano tante piccole e consolidate illegalità diffuse. Certo, bisogna dare una svolta su questo versante, e chi meglio di una Commissione straordinaria può farlo? La sua mission è proprio questa: ripristinare la legalità laddove c'è un'evidente carenza del rispetto delle leggi. Ma bisogna anche procedere, laddove è possibile, con gradualità per evitare tensioni sociali e conseguenze dannose per commercianti e cittadini.
Infine, non condivido nel merito e nel metodo la decisione del presidente della Confcommercio Giuseppe Manto di rassegnare le dimissioni, in seguito alle disposizioni di disinstallare le luminarie fuori ai negozi, a cui molti commercianti peraltro si sono già adeguati. Anche perché è venuto a mancare così un valido interlocutore capace di attivare un confronto serrato con i Commissari per trovare una soluzione praticabile a questa problematica.