Ricordiamo oggi la figura di Salvatore Amatrudo, personalità che ha lasciato un segno indelebile in coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e apprezzarne le doti di allenatore, educatore, docente e soprattutto amico e uomo eccezionale.
Nativo di San Valentino Torio nel 1961, ebbe in Torre Annunziata la sua seconda patria che amò allo stesso modo, stimato e ricambiato affettuosamente dalla popolazione torrese.
Il professore Amatrudo già dal 2001 svolgeva l’incarico di coordinatore del Settore giovanile e scolastico della FIGC Campania e in quegli anni il movimento ebbe una fortissima promozione grazie alle iniziative e ai progetti messi in atto dall’organizzazione da lui presieduta.
Uno di questi progetti, “Sport è vita e legalità”, venne presentato proprio a Torre Annunziata presso il Villaggio del Fanciullo nel febbraio del 2008 e aveva l’obiettivo di invitare tutti i giovani all’educazione ed al rispetto delle regole, sia nel campo sportivo che nella vita in generale.
E ancora grazie anche alla sua adesione si deve la presenza a Torre Annunziata, nel 2011, del grande capitano del Milan, Franco Baresi, intervenuto allo Stadio “Giraud” in conferenza stampa, per confermare gli accordi con le scuole calcio della zona.
Sono innumerevoli i ruoli che Salvatore Amatrudo svolse in quegli anni che lo portarono al vertice nelle attività sportive e culturali, tra cui vogliamo ricordare l’inizio della carriera come calciatore, poi allenatore di calcio, con spiccate attitudini alla formazione ed educazione sportiva dei giovani; preparatore atletico degli arbitri (ai massimi livelli nazionali); nell’ambito del Settore Giovanile e Scolastico, Delegato Tecnico all’Attività di Base, prima in seno al Comitato Locale S.G.S. F.I.G.C. di Torre Annunziata, poi in ambito regionale; Presidente del Comitato Regionale Campania del Settore Giovanile e Scolastico, poi Coordinatore federale regionale; Docente di Scienze Motorie negli Istituti scolastici ed all’Università Parthenope, poi Dottore di ricerca (sempre a Scienze Motorie) presso l’Università di Tor Vergata, a Roma.
All’apice delle sue molteplici funzioni Salvatore Amatrudo si spense il 24 ottobre del 2012 a Genova per una grave malattia, a soli 51 anni.
“Il Professore”, così come era amabilmente chiamato dai vertici sportivi e scolastici e da tutti quelli che lo conoscevano, lasciò improvvisamente un vuoto enorme, inaspettato, doloroso.
I solenni funerali si svolsero il 26 ottobre 2012 nella Chiesa del Carmine, a Torre Annunziata.
L’anno successivo si tenne una manifestazione allo stadio Giraud dal titolo "Finisco l’esame e do un calcio al pallone", a cura dell’Associazione Polisportiva per il Sociale, proprio per ricordare la memoria del caro professore.
E ancora, nel 2018, l'associazione di promozione sociale "Maria Palmieri", con il patrocinio dell'Università Parthenope di Napoli, istituì il "Premio Sport Salvatore Amatrudo", premio annuale rivolto agli studenti universitari, autori delle migliori tesi di laurea in Scienze e Management dello Sport e delle Attività Motorie, a riprova che nonostante gli anni trascorsi dalla scomparsa il ricordo del professore Salvatore Amatrudo rimase ancora presente tra coloro che ebbero la fortuna di incrociare i suoi passi nel cammino terreno.
Ancora oggi è doveroso ricordare personaggi come Salvatore Amatrudo per la passione con cui si impegnò per il progresso del suo territorio e la competenza che ebbe nel portare avanti programmi e progetti adeguati ai diritti e doveri della società allo scopo di favorirne la crescita e l’evoluzione, nel rispetto e nella legalità.