Giuseppe Gaetano Antonio Marini nacque il 31 maggio 1897 a Torre Annunziata in via 22 febbraio, da Domenico e Antonetta Rossi.
Suo padre, assunto all’ILVA verso il 1875, era un operaio meccanico. Nel corso degli anni divenne ingegnere responsabile del laminatoio e dei forni di produzione e, per garantirne la presenza costante giorno e notte, gli venne concesso un appartamento dove poter vivere con la famiglia all’interno del parco dello stabilimento.
Giuseppe Marini frequentò l’Accademia Navale di Livorno dove conseguì il diploma di Capitano di lungo corso, acquisendo il titolo di Ufficiale di Completamento nella Regia Marina. Nel 1918 ottenne il brevetto di pilota.
Appassionato del volo, durante la 1° Guerra Mondiale fu osservatore di aeroplano, partecipando attivamente a numerose imprese in Albania e meritandosi la medaglia d’argento al valor militare: «Osservatore di idrovolanti, ha eseguito numerose ricognizioni e bombardamenti su munite basi nemiche e su opere lontane dalla costa, rimanendo esposto ad intenso fuoco antiaereo. Ha dimostrato sempre risolutezza, ardimento e sprezzo del pericolo. (Basso Adriatico giugno-ottobre 1917) D.L. 13 giugno 1918»
Alla fine della Guerra rientrò nella Marina Mercantile, traversando più volte l’Atlantico e il Pacifico, durante il quale salì alla ribalta per il salvataggio degli uomini di un piroscafo naufragato in pieno Atlantico.
Nel 1924 ritornò in Aeronautica al comando di una Squadriglia di idrovolanti e partecipò a numerose imprese di pace e a tutte le esercitazioni aeronavali fino al 1930.
Intanto, tra gli anni trascorsi nell’ambito militare, non trascurò la sua vita sentimentale, sposando il 26 novembre 1925 la giovane Ida Scognamiglio a Torre Annunziata.
Partecipò, nel 1928, alla crociera del mediterraneo occidentale organizzata da Francesco De Pinedo, dove 62 idrovolanti, nel primo volo di massa, volarono da Orbetello-Cartagena- Marsiglia e ritorno per un totale di 2.400 km
L’anno successivo vinse la Coppa De Pinedo e, a seguire, effettuò la crociera del mediterraneo orientale sotto gli ordini di Italo Balbo, sorvolata per la prima volte da 35 idrovolanti Savoia-Marchetti S.55 con rotta Orbetello-Atene-Istambul-Odessa, per un totale di 4.667 km.
Nel naturale evolversi del successo delle sue imprese, il regime volle organizzare un evento di massa ancora più eclatante: la prima crociera aerea transatlantica Italia-Brasile, da Orbetello a Rio de Janeiro programmata tra il dicembre del 1930 e il gennaio del 1931
Giuseppe Marini era al comando della squadriglia rossa, denominata “I-MARI”, identificato con la sigla delle prime quattro lettere del cognome del Capitano, uno dei quattordici idrovolanti Savoia-Marchetti S.55A che partirono da Orbetello, alle ore 6,45 del 17 dicembre 1930; undici di essi giunsero a Rio de Janeiro il 15 gennaio 1931. L’equipaggio era composto dal Capitano Marini, dal Capitano Alessandro Miglia, dal Sergente Davide Giulini, dal Maresciallo Salvatore Beraldi.
Dopo il successo e gli onori per questa missione, conseguì il grado di Colonnello e venne nominato Comandante dell’Aviazione del Dipartimento Militare Marittimo di “Jonio e Basso Adriatico” dell’Arsenale militare marittimo di Taranto
Il 22 febbraio 1941 gli venne conferita una Medaglia d'argento al valor militare e venne promosso Generale di Brigata Aerea e Capo di Stato Maggiore del 4° ZAT.
Nel 1942 viene conferito della Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia su proposta del Duce.
Il 10 agosto 1956, su proposta del Ministro della Difesa, da Ammiraglio di Divisione venne promosso Comandante in capo della Squadra Navale.
Il 1° febbraio 1958 assunse l’incarico di Comandante del Dipartimento militare marittimo del Basso Adriatico e dello Jonio.
Nel corso della sua carriera ha ricevuto importati e onorevoli riconoscimenti tra cui la Croce di Guerra, la Medaglia d'oro di lunga navigazione aerea, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica, l’Ordine al Merito della Repubblica Austriaca, l’Ordine al Merito di Germania, l’Ordine al Merito di Spagna, l’Ordine al Merito di Irlanda.
Giuseppe Marini morì a Brescia il 2 ottobre 1974.
Le sue spoglie vennero custodite nel cimitero monumentale degli Aviatori Atlantici di Orbetello, luogo adibito al riposo di Italo Balbo e degli eroici aviatori italiani protagonisti delle trasvolate italiche degli Anni Trenta
Si narra di una fantastica impresa negli anni Quaranta in cui il Capitano Marini avrebbe salvato la vita un gruppo di ebrei liberandoli da un campo di concentramento
Di questa probabile avventura non siamo riusciti a ritrovare informazioni certe che potessero ricordarne l'azione epica, ma solo la narrazione di un nostro amico comune.
Continueremo a cercare, certi che prima o poi riusciremo a dare nuovo lustro alla già leggendaria carriera del Capitano Giuseppe Marini, uno dei Figli più eroici di Torre Annunziata.