Franz Formisano è stato, senza dubbio, uno dei personaggi che hanno fatto la storia di Torre Annunziata, anzi, nel nostro caso, anche di “Oplonti”.
Nato il 13 agosto 1899 da papà Pietro, impiegato del Comune oplontino, e di Santa Montella, donna di casa, il suo atto di nascita era costituito da tre nomi: Francesco Salvatore Gennaro.
Negli anni a seguire, per tutti, divenne Franz.
Studente modello, appena acquisito il diploma di ragioniere venne assunto in quello che era riconosciuto come il più importante pastificio dell’epoca con a capo don Giovanni Voiello.
Fondamentale fu il periodo iniziale dove, oltre che di contabilità, si occupò anche dell’istruzione a livello aziendale dei due rampolli Attilio e Teodoro Voiello preparandoli e proiettandoli verso i grandi traguardi che raggiunsero in pochi anni.
Franz, oltre che avere talento coi numeri, aveva maturato spiccate qualità con la conoscenza e il funzionamento dei macchinari nel pastificio tanto che venne insignito del titolo di “Maestro del Lavoro” proprio in virtù di tali meriti.
Nel giro di pochi anni Franz Formisano divenne figura di primo piano dell’economia torrese crescendo a fianco di Voiello. Chiunque volesse fare affari con la società doveva rivolgersi a lui, il braccio destro di Don Giovanni Voiello di cui seguiva contabilmente tutto il patrimonio.
Raggiunta una solida posizione economica e formato famiglia con la signorina Ines Sorrentino, diede svago alla passione di cultore di storia locale appassionandosi all’archeologia sotto la guida di un combattivo don Salvatore Farro, “Il Prete col piccone”, uomo di cultura immensa e di fama internazionale.
Il sogno di riscoprire l’antica Oplonti nel sottosuolo di Torre Annunziata divenne il loro obiettivo primario in cui riuscirono a coinvolgere appassionati e studiosi del settore molto noti, riscontrando notevole resistenza, purtroppo, nel prof. Amedeo Maiuri, alquanto scettico sulla necessità di picconare il suolo torrese senza avere prima le necessarie prove dell’esistenza di Oplonti.
Nonostante le diverse vedute di opinioni sull’esatta ubicazione di Oplonti, Franz Formisano acquisì grande notorietà, anche in virtù dei numerosi ritrovamenti effettuati durante alcuni rudimentali scavi nella zona torrese in cui era sempre presente.
Tra le tante attività da seguire ebbe modo anche di collaborare con “Il Tempo”, alcune riviste e quotidiani con i suoi appassionati reportage.
Per lui la passione e l’amore per la nostra terra venivano prima di tutto e spesso dovette intervenire in prima persona per denunce e furti perpetrati nei primi scavi durante la sua opera di Ispettore Onorario alle Arti e alle Antichità, conseguita nel 1962.
Degna di menzione la clamorosa denuncia del 1964 che formulò alle Autorità per i lavori, non autorizzati, per la costruzione di appartamenti nella proprietà di Luigi Manzo ad opera della società “La Perla” per i quali furono processati personaggi eccellenti della vita economica e sociale di Torre Annunziata e di cui si notano ancora oggi le ferite rimaste aperte a distanza di oltre mezzo secolo.
Proprio in quel 1964, finalmente, la grande notizia dell’inizio degli scavi che portarono alla luce le meraviglie di cui godiamo ancora oggi.
Non poté godere appieno di quelle scoperte, anche se, giorno dopo giorno, era sempre in prima fila nelle operazioni di scavo.
Franz Formisano morì il 17 febbraio 1970, accompagnato nell’ultimo saluto da migliaia di cittadini che vollero rendere omaggio a colui che, credendo e proseguendo nell’opera di studio di don Salvatore Farro, volle fare “resuscitare” Oplonti e tutti i suoi tesori dal sottosuolo di Torre Annunziata.
Il suo nome fu inserito tra i prescelti nei “22 Figli Illustri di Torre Annunziata”, Mostra presentata al Comune di Torre Annunziata, inclusa tra le iniziative relative ai festeggiamenti della festa del 22 ottobre 2018.