A cura della Redazione

Lettera aperta del sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione alla Città, in questo momento di grave emergenza sanitaria:

«Ci troviamo a fare i conti, ormai da nove mesi, con uno dei capitoli più cupi della storia recente dell’intera umanità. La diffusione globale dell’epidemia da Covid-19 ha provocato oltre un milione di vittime in tutto il mondo, e ad oggi la sua corsa non sembra volersi arrestare. La gravissima emergenza sanitaria che evidentemente nessuno era preparato ad affrontare, ha inevitabilmente avuto effetti catastrofici anche sul tessuto socio-economico di interi Paesi, soprattutto in quei territori – come il nostro – già pesantemente afflitti dalla crisi degli ultimi anni.

La nostra vita è cambiata, questo è chiarissimo. Tutto quello che davamo per scontato, come ad esempio uscire la sera a cena, giocare a calcetto con gli amici, viaggiare o andare dove e quando volevamo senza essere soggetti ad alcun tipo di vincolo, adesso non lo è più. E bisognerà convivere con questa situazione fino a quando la scienza non sarà in grado di fornire all’umanità un vaccino che possa finalmente porre fine alla diffusione del virus e all’escalation di contagi su scala mondiale.

Al termine del primo lockdown, l’opinione diffusa era che il Covid avesse perso di forza: i numeri di oggi ci dicono l’esatto opposto, e le responsabilità di quanto sta accadendo sono in parte anche nostre. La cosiddetta “seconda ondata” ci ha travolti quando ormai in molti credevano che il virus avesse allentato la presa e che il peggio fosse alle spalle: una convinzione, ahinoi, rivelatasi errata e che ci ha quasi fatto ritornare al punto di partenza, come se stessimo vivendo un orribile déjà vu. Anche se bisogna riconoscere che rispetto a marzo ed aprile siamo più preparati ad affrontare la minaccia.

Sono perfettamente conscio che sentir parlare di decreti e ordinanze ha stancato i cittadini, ma in questo momento non sembra esserci altro modo per riabbassare la curva dei contagi. Ecco perché mi sento di dover lanciare un appello ai cittadini: rispettate le regole dettate da Governo e Regione, anche se a molti possono apparire come un’imposizione. Mi rivolgo in particolare ai più giovani, che troppo spesso vedo in giro assembrati tra loro e senza mascherina: non siate egoisti e superficiali, siate responsabili. Siatelo, oltre che per voi stessi, soprattutto per i vostri genitori e per i vostri nonni.

Il 4 novembre abbiamo celebrato la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Ed è proprio di unione che abbiamo bisogno per riuscire a superare le avversità. Il nostro futuro, quello dei nostri figli e quello delle persone anziane dipende anche da noi, dai nostri comportamenti e dal nostro senso di responsabilità.

Ne usciremo. Ma serve che tutti, nessuno escluso, facciano la propria parte».