“Nel 2017 compivo 40 anni, mentre Vasco Rossi ne festeggiava altrettanti di carriera. Mi sento orgoglioso di aver curato la regia e la produzione artistica del Modena Park, il concerto di Vasco con il più alto numero di spettatori paganti al mondo (225.173, ndr)”.
Chi parla è Giuseppe Romano, in arte Pepsy Romanoff, regista, produttore artistico e discografico di fama internazionale. Ma forse pochi sanno che Giuseppe, 43 anni, è nato a Torre Annunziata. Il suo papà, Michelangelo, conosciutissimo soprattutto da chi oggi ha qualche capello bianco, negli anni ’70 era il coiffeur più in della città. Ed ancora oggi non smentisce la sua “fama” di personaggio estroso.
Ma torniamo a Giuseppe. “Ho frequentato il primo anno di liceo scientifico al Pitagora di Torre Annunziata – continua -, poi mi trasferii con mia mamma (Iolanda Scarano, ndr) a Prato. Nel 1995 terminai gli studi e mi iscrissi all'Istituto Europeo di Arti Operative di Perugia, diplomandomi nel 1998 in grafica e comunicazione pubblicitaria. L’anno dopo mi trasferii a Milano, dove iniziai a lavorare per un agenzia di new media e post-production, la Equart Multimedia Factory, prima come grafico pubblicitario e poi come art director”.
Ma il nostro Pepsy Romanoff aveva altri progetti, molto più ambiziosi. E poi di certo non gli mancava la caparbietà.
“Con mio padre ho sempre avuto buoni rapporti. E allora approfittai della sua amicizia con Rosamaria Lettieri, fondatrice e presidente della Music Production di Milano (anche lei originaria di Torre Annunziata, figlia dello scrittore ed intellettuale Mario, ndr), la quale mi diede una decina di contatti telefonici tra cui anche quello di Vittorio Cosma, autore, produttore musicale e direttore d'orchestra di origini torresi, ex componente della Premiata Forneria Marconi. Man mano che il tempo passava, le mie conoscenze aumentavano e così nel 2005 diedi vita a tre diversi progetti, tra cui Except, una vera e propria house production, con base a Milano, e con al mio fianco Maurizio Vassallo, ex produttore discografico di diverse realtà musicali romane”.
Da lì iniziò la scalata verso traguardi sempre più prestigiosi. Nel 2008 Giuseppe incominciò la collaborazione con il gruppo “L’Espresso”, assumendo la regia di svariati programmi. “Quattro anni che mi aprirono le porte alla conoscenza della musica in tutte le sue diverse forme – prosegue -, dall'entertainment passando per i live fino ad arrivare ai music clip e… a Vasco Rossi”.
Nel 2015 iniziò a collaborare con l’Amministrazione comunale di Napoli riuscendo nell’impresa di riportare la musica, dopo ben 11 anni, all’interno dello stadio San Paolo, con il concerto sold out di Vasco Rossi del 3 luglio. Da quell’evento nacque il film–concerto “Tutto in una notte – Live Kom 015”, con la magistrale regia di Giuseppe, ormai diventato fidato collaboratore del Blasco. Il film portò nelle case dei fan del rocker i momenti migliori del concerto partenopeo di Vasco.
Ma la grande impresa di Pepsy Romanoff è stata la regia del Modena Park, il concertone del Komandante, da cui è nata la versione cinematografica “La tempesta perfetta”, realizzata dal regista con 27 telecamere tecnologicamente complesse ed una 35 mm. E l’1 luglio alle 20.35 su Rai1, ci sarà una serata speciale per raccontare e far rivivere Modena Park, il massimo evento musicale realizzato da un singolo artista. In attesa, cinque anteprime il 9, e poi il 27, 28, 29 e 30 giugno, sempre alle 20.35 su Rai1.
La nostra intervista volge al termine. Prima di riattaccare il telefono, non poteva mancare una domanda sulla vita privata del regista. “Sono sposato con Tamara, anche lei dirigente di una società di produzione. Recentemente, dopo la fine del lockdown, sono stato a Torre Annunziata a trovare mio padre e, subito dopo, ho fatto un salto a Marina di Camerota per riabbracciare mia madre. Anche se oramai Milano mi ha adottato, torno sempre volentieri qui da voi. Conservo dei bellissimi ricordi di Torre Annunziata, legati alla mia fanciullezza e all’affetto che nutro per mio padre”.
(Nella foto, Pepsy Romanoff, al secolo Giuseppe Romano, con Vasco Rossi)