Il padre, Giuseppe Casotti, meglio conosciuto come Pino Santos, aveva un negozio di coloniali al centro di Torre Annunziata. Lui si chiama Luigi ed è diventato un noto chef che gestisce ad Arezzo il ristorante “I tre bicchieri”. Era un ragazzo, quando è stato ”folgorato” nella... cucina della mamma, Virginia Quartuccio, vedendola preparare tanti manicaretti e anche perché attratto dal profumo emanato dai cibi. Nato nella città oplontina, ha abitato fin dall’infanzia a via Caravelli e poi a via Gino Alfani. «Sono diventato cuoco per passione, da autodidatta - ci dice Luigi -, non ho frequentato l’istituto alberghiero ma il liceo tecnologico al “Marconi”. Poi mi sono iscritto all’università e stavo per laurearmi in Informatica, mi mancavano solo tre esami quando ho deciso di seguire una strada del tutto diversa».
Infatti ha iniziato come commis di sala a Villa Vittoria a Napoli, ma curiosava sempre in cucina e lo chef un giorno gli disse: ”Invece di stare lì sull’uscio, vieni a darmi una mano!”. La sua carriera è cominciata in quel modo, per puro caso, ed è proseguita ad Amalfi. «Avevamo lì una casa di famiglia per le vacanze, ho conosciuto una ragazza, Teresa Amendola, che poi è diventata mia moglie - continua Luigi -. La sua famiglia gestiva il ristorante “I due scugnizzi” e sono stato coinvolto in pieno nella mia nuova attività». Poi ha approfondito la sua esperienza nei ristoranti ”Marina grande” di Amalfi, al “Giardiniello“ di Minori e alla ”Torre del Saracino” a Vico Equense, con chef stellati tra i quali il famoso Gennaro Esposito. Seguendo anche corsi di cucina e facendo stages per perfezionarsi.
«Un bel giorno ho deciso di fare il salto di qualità, rilevando, grazie a mio suocero Andrea, il ristorante-enoteca “I tre bicchieri" di Arezzo. Dopo un anno, lui lo regalò a mia moglie e insieme a lei lo gestisco da dieci anni». Luigi si è specializzato in piatti di mare, pur essendo ad Arezzo, ma anche in prodotti del territorio toscano. Ed il suo ristorante è ricercato proprio perché da buon napoletano sa cucinare le migliori specialità della cucina partenopea... e torrese, seguendo gli insegnamenti culinari della mamma. «Oramai ci siamo stabiliti qui - conclude Luigi - e siamo felici, io, mia moglie e le mie due figlie Giorgia e Anna, ma nel cuore abbiamo sempre le nostre città di origine e quando possiamo ritorniamo a Torre Annunziata ed Amalfi per far conoscere le nostre radici alle bambine».
Auguri, Luigi, a te e alla tua famiglia, siamo sicuri che avrai sempre più successi e diventerai un giorno anche tu un top chef stellato!
nella foto, Luigi con la moglie Teresa
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