Crollo della palazzina di Rampa Nunziante, quando la tristezza e il dolore si trasformano in musica e parole. Il rapper 20enne di Torre Annunziata, Geremia Veropalumbo, ha inciso una canzone che ricorda quel tragico evento del 7 luglio scorso, pubblicata sulla pagina Facebook Oplontini e altri trushanti.
Il brano si intitola "'Mmiez 'a pover" e sta raccogliendo notevoli consensi soprattutto sui social. Veropalumbo immagina e descrive, con i suoi versi, quegli ultimi fatali istanti di vita delle otto vittime: la famiglia Guida (papà Pasquale, mamma Anna ed i figli Francesca e Salvatore), i Cuccurullo (l'architetto Giacomo, la moglie Edy e il figlio Marco) e la signora Pina Aprea, di mestiere sarta. Sullo sfondo il video girato in un'auto che transita sul luogo della tragedia in una serata di pioggia.
«Mamma abbracciami un'ultima volta, sono Kikka. Mi avete dato il nome di una stella che brilla. Sasi tiene la mano a papà, tranquilla...», «Mamma abbracciami un'ultima volta, sono Marco. Non siamo riusciti a farlo prima dell'impatto... Magari stamattina se mi sveglio trovo tutto come prima», «Cuci l'ultimo abito, signora Pina. Fanne uno per tutti, tutte le sere. Ma stavolta sulle nuvole, senza paura di cadere...», «Siete vicini al sole, in una casa sulle fondamenta dell'amore...», «Se il cielo è pieno di stelle, Marco sta sparando i fuochi». Sono alcuni dei versi della canzone, intervallati dal ritornello «Pover mmiez' 'a pover s'addeventa pover...».
«Quel pezzo l'avevo scritto il 9 luglio sera (a due giorni dalla tragedia, ndr) - spiega Geremia -, e quando una cosa viene dal cuore la mano scrive da sé! Ero sulla "curva" in via Gino Alfani. La canzone l'avevo inviata ad un solo mio amico, parente stretto delle vittime del crollo. Diciamo che con le parole volevo stargli vicino. Dopodiché, a distanza di mesi, l'ho fatta ascoltare ad un amico che, commovendosi, di sua iniziativa ha deciso di mandare il pezzo alla pagina Facebook "Oplontini e altri Trushanti". All'inizio sono rimasto in anonimato per rispetto delle vittime e dei parenti, e per rispetto di tutti noi (popolo torrese) che aspettiamo giustizia. Che qualunque essa sia, ovviamente, non sarà mai giusta, perché - conclude il rapper - nulla porta indietro otto anime, otto vite...».
Per guardare il video (pubblicato su Oplontini e altri trushanti), clicca qui.
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