Sono trascorsi dieci anni da quella lontana primavera 2007 quando il sindaco di Torre Annunziata Giosuè Starita indossò per la prima volta la fascia tricolore.
Dopo due lustri, ora si appresta a lasciare Palazzo Criscuolo e cedere il testimone ad uno dei tre contendenti Ciro Alfieri, Vincenzo Ascione o Pierpaolo Telese.
Non possiamo non dedicargli un’ultima intervista e riportare il resoconto di quella che è stata una lunga esperienza politico-amministativa.
«Due sono gli elementi essenziali che hanno caratterizzato il mio mandato decennale - afferma Starita -: il recupero della vivibilità e la dotazione di opere infra-strutturali per migliorare le condizioni di sviluppo. Il primo punto lo si è ottenuto grazie al ritorno alla legalità attraverso l’azione incisiva delle forze dell’ordine e della magistratura, oltre ai segnali forti che sono venuti in tal senso da parte dell’Amministrazione comunale. Lo sgombero di Palazzo Fienga è stato solo la punta di icerberg di questa battaglia.Poi va sottolineato il recupero della balneabilità, grazie all’entrata in funzione del collettore fognario, e la riqualificazione della Villa Comunale e della Rampa Nunziante. Tutto ciò ha creato un grande polo attrattivo e la cosiddetta movida lungo il nostro litorale. Il Museo dell’Identità, poi, è stato la ciliegina sulla torta, con l’esposizione di reperti archeologici degli scavi di Oplonti, di armi risalenti all’epoca borbonica e dei pupi del maestro Corelli. Un’altra considerrazione che va fatta - continua il sindaco - è l’incremento delle attività di ristorazione sul territorio. Dieci anni fa ve ne erano solo poche, ora se ne contiamo oltre 15. E che dire dei bed & breakfast che sono cresciuti a dismisura? E della tassa dei rifiuti che in due anni è diminuita del 18 per cento?».
Al miglioramento della vivibilità, il sindaco aggiunge le opere pubbliche realizzate sul territorio.
«A partire dalla cittadella giudiziaria - prosegue il sindaco - che raccoglie venticinque Comuni dell’area con un indotto di migliaia di persone che provengono da fuori Torre. La realizzazione del centro commerciale Maximall di via Andolfi; la bretella di collegamento porto-autostrada; l’apertura di Villa Parnaso; i tre attuali appalti in essere al quartiere Penniniello, con la ristrutturazione di alloggi relativi a 16 isolati su 23; la realizzazione della diga foranea. Ed inoltre i finanziamenti per il recupero della spiaggia Salera e per il dragaggio del porto per decine di milioni di euro. Senza contare che da qualche giorno è iniziata la riqualificazione delle arcate borboniche, della darsena e di via Caracciolo (Progetto Jessica, ndr). La nostra grande capacità è stata anche quella di intercettare i fondi europei per decine e decine di milioni di euro. E poi, anche se su questo punto l’amministrazione c’entra ben poco, tra qualche giorno inizieranno finalmente i lavori per il mega parco nell’ex area Tecnotubi Vega di via Plinio. Dopo la bonifica dei capannoni, inizierà quella dei suoli in contemporanea con l’abbattimento degli stessi opifici industriali».
L’ultima considerazione il sindaco Starita la lascia per le disavventure politiche che hanno caratterizzato il suo duplice mandato.
«Dal 2007 al 2013 si è andati incontro ad una serie di difficoltà di natura politica - conclude il primo cittadino -. Dal 2013 al 2017, con una maggiore stabilità politica e con un partito strutturato alla guida della coalizione (Partito Democratico, ndr), si sono raggiunti traguardi importanti che lasciano ben sperare per il futuro prossimo di Torre Annunziata e dei suoi cittadini».
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