Il rione Vallone in lutto. La morte prematura del giovane 23enne Mario Rabesco ha scioccato un’intera comunità.
Stamattina, presso il Santuario dello Spirito Santo, si sono svolte le esequie del ragazzo, deceduto nel pomeriggio del 19 aprile per, si presume, emorragia cerebrale. La causa della morte non è stata accertata perché la mamma del giovane non ha voluto sottoporre il corpo del proprio figlio allo strazio dell’autopsia.
Ad accogliere la bara bianca, portata a spalle da amici e parenti, una folla di persone accorsa per dare l’ultimo saluto a Mario, ragazzo sempre solare, sorridente, simpatico.
Mario lavorava nella pescheria del suocero a Scafati. «Era sempre di buon umore e con la battuta pronta», racconta Luisa, una sua cliente.
Centinaia di persone si sono strette intorno alla famiglia del giovane, straziata dal dolore. La mamma Angela era distrutta, sconvolta, senza più una lacrima da versare. Il suo volto era privo di espressione, spento.
Impressionante il numero dei giovani alla celebrazione dell’addio di Mario. Tanti, tutti affranti. «Marittiè starai sempre con noi», il loro grido di dolore.
«Troverete il conforto nel Vangelo - dice Padre Luigi Rossi durante la sua omelia -. Il Signore darà luce a questi cuori ora distrutti. Mario rifiorirà nell’alto dei cieli».
La bara bianca era attorniata dal fratello Pasquale e dalla sorella Maria, mentre Adelaide, la ragazza con la quale Mario avrebbe dovuto convolare a nozze ad agosto, rimaneva distesa sulla bara per tutto il tempo della celebrazione religiosa, per un ultimo, commovente abbraccio.
Stavano insieme dal 2009, quando erano ancora dei ragazzini. Insieme condividevano il profilo Facebook. In un messaggio del 18 aprile, giorno precedente il decesso, Adelaide ringrazia il Signore per aver conosciuto Mario, un ragazzo che le aveva cambiato la vita. Non poteva immaginare che il giorno dopo una tragedia immane le avrebbe sconvolto la vita.
Di lui ora rimarranno le foto e i momenti più belli vissuti con i suoi cari. Ricordi che allevieranno, solo in parte, il grande dolore di chi lo ha conosciuto ed amato in questa sua fin troppo breve esistenza.
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