A poco più di due settimane dall’apertura a Torre Annunziata di Maximall Pompeii, centro commerciale più grande del Sud Italia, alle prime riflessioni sull’impatto di questo gigantesco polo sul territorio torrese, si aggiunge anche quella di chi scrive, reduce dalla sua prima visita all’hub di via Plinio.
Partendo dalla orgogliosa campanilistica premessa che il Maximall Pompeii rappresenta una delle più grandi opere che siano mai state realizzate a Torre Annunziata, e che di questo tutti i cittadini torresi non possono che esserne fieri, qui si intende sottolineare alcuni malfunzionamenti di un progetto enorme, che è sicuramente ancora in una sua fase evolutiva, e che forse, compiuta la gestazione, prenderà la forma immaginata nel pieno delle sue funzionalità. Tuttavia oggi sussistono non trascurabili criticità che rischiano di impattare negativamente sull’immagine del centro stesso e della sua direzione.
Senza entrare nel merito dei piani di viabilità e del loro impatto sul traffico cittadino, la gestione del flusso delle auto all’interno del centro commerciale risulta ancora in affanno.
La vastissima area parcheggio, con posti auto coperti e all’aperto, e la presenza di steward dedicati nei vari punti di accesso, sembrano non riuscire a garantire la fluidità del traffico veicolare, specie in orari di forte affluenza.
Ma se il problema all’ingresso è il rischio di incolonnamento e attesa, anche la fase d’uscita non sembra di certo essere scevra da difficoltà.
Lasciare l’area parcheggio ha un primo grande ostacolo: non esiste, nella parte scoperta del parcheggio, alcuna segnaletica verticale o orizzontale che indichi le uscite, possibilmente indicando anche la strada dove si esce. Le indicazioni sono essenziali, prioritarie, a meno che non si sia scelto di fare affidamento deliberatamente sull’istinto del guidatore, sperando che lo stesso imbocchi la strada giusta e che riesca ad uscire dall’area senza incorrere in controsensi vari o trovarsi su strade diametralmente opposte a quelle pensate.
Altra mancanza – che, si ribadisce, viene indicata come elemento da migliorare e non da criticare – riguarda le condizioni della strada che convoglia le auto verso via Settetermini e che attraversa le palazzine del Penniniello. Poco più di 100 metri di strada in condizioni diametralmente opposte all’opulenza e pulizia del centro commerciale: sacchi di spazzatura abbandonati e condizioni generali di scarsa cura. Magari provvedere alla pulizia frequente di quel tratto di strada potrebbe aiutare a correggere una prima impressione negativa.
Ad ogni buon conto, superati gli inceppi da rodaggio, il neonato polo commerciale non potrà che apportare benefici e alzare il livello della percezione della nostra città.
Sì, perché della nostra città si tratta, di Torre Annunziata.
Con buona pace di Pompei, dal momento che a fare da sfondo al Maximall c’è il nostro maestoso vulcano che domina e abbraccia tutta l’area, non sarebbe stato forse più appropriato chiamarlo proprio così, Maximall Vesuvio (o Vesuvius, per continuare il “latinorum”)?
Del resto, un brand non è pur sempre un brand anche se lo chiamassimo con un altro nome?