Le Arciconfraternite di Torre Annunziata insieme per i minori a rischio. Le congreghe del Santissimo Sacramento, dei Santi Agostino e Monica e del Santo Rosario, raccogliendo l’invito del Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe a rinnovare il proprio impegno affinché diventino luoghi di formazione, preghiera, crescita nella fede e dell’esercizio della carità, hanno avviato il progetto L.U.P.O. (Legalità, Uguaglianza e Pari Opportunità) ideato da Maria Olimpia Venditto, destinato a coinvolgere i più piccoli in attività di doposcuola e di approccio ludico alla legalità.
Interessati soprattutto i minori dei quartieri a rischio di Torre Annunziata, tra cui quello della Provolera. Sono loro i protagonisti del gioco “I togati - La sfida degli scugnizzi”, che intende motivare i ragazzi ad esprimersi in piena libertà e in tutta la loro unicità nel rispetto delle leggi e delle regole di convivenza civile. Per il momento, a “testare” l’efficacia del gioco sono i più grandicelli dei circa trenta alunni delle scuole elementari e medie inferiori che frequentano il doposcuola (gratuito) organizzato dalla chiesa dell’Immacolata Concezione e dello Spirito Santo, e sostenuto economicamente dalle congreghe. Le attività sono ospitate al primo piano di un edificio in vico Pace, annesso alla chiesa dell’Immacolata, proprio vicino alla Mensa dei poveri e alla sede della Congrega del SS. Rosario.
I giovani, alcuni con alle spalle esperienze e famiglie “difficili”, vengono accolti dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18, da un gruppo di docenti volontari, per lo più provenienti dal mondo della scuola (insegnanti in pensione o ancora in servizio), ma non mancano ex manager pubblici, diplomati, laureati e laureandi.
Il gioco si compone di quattro percorsi che raffigurano e descrivono le storie personali di ex scugnizzi che, grazie a un’opportunità, con sacrifici e forza di volontà, riescono a diventare insigni giuristi. I concorrenti, da soli o in squadra, devono dar prova delle loro abilità rispondendo a domande di cultura civica e di legalità, tutte a risposta multipla (tre risposte, di cui una esatta).
Lo scopo del gioco consiste nel conquistare il Foro posto sulla propria tabella e quelli sulle tabelle degli altri concorrenti, fino a guadagnare il tocco (il cappello dei togati) e divenire “principe del Foro”.
Gli argomenti trattati sono molteplici: citazioni d'autore, costituzione, storia politica italiana, istituzioni europee e internazionali, legislazione europea, date da ricordare, codice della strada, privacy, diritto privato, diritto penale, enti locali, acronimi, carte internazionali, ambiente ed ecologia, problematiche sociali (condizione femminile, alcoolismo e droga, ecc.).
E così, giocando, si appassionano ai temi della legalità anche ragazzi e ragazze che con questa avevano avuto in passato un rapporto che sarebbe eufemistico definire “conflittuale”.
«I ragazzi - spiega Olimpia Venditto - hanno mostrato grande entusiasmo per il gioco fin dal primo momento. I docenti hanno notato che, nei giorni in cui possono dedicarsi a quel gioco, nei piccoli aumenta il livello di concentrazione durante lo studio. Cercano di non distrarsi per terminare in tempo i compiti e potersi dedicare presto alla sfida. E si entusiasmano sempre molto. In questa prima fase l’obiettivo principale del gioco non è quello di verificare il loro livello di conoscenza sui temi della legalità, ma quello di formarli. Quel che importa - prosegue Venditto - è che comincino a prendere gradualmente domestichezza con certi concetti e ad assimilare alcuni valori basilari, che imparino pian piano il rispetto delle regole, ad interagire, a gestire le proprie emozioni, che si abituino sia a vincere che a perdere».
Il progetto, tuttavia, è ben più ampio e si articolerà in diverse fasi. Imminente il prossimo “step”: i ragazzi, infatti, stanno già collaborando all’allestimento degli alberi di Natale da collocare all’esterno della Chiesa dello Spirito Santo. Questi saranno addobbati con foto ed elaborati che affronteranno alcuni temi scottanti del disagio cittadino.
Quest’anno, il tema proposto per le decorazioni natalizie è “La mia città è bella ma…”. La frase sarà completata direttamente dai piccoli al momento in cui consegneranno gli elaborati da appendere sugli alberi, che saranno sul sagrato già dal giorno dell’Immacolata.
«L’appoggio a cooperative che curano i disabili, o un sostanziale aiuto alla Caritas per i pasti agli indigenti - commenta Alfredo Cutrupi, Fratello Superiore del Santissimo Sacramento - sono solo alcune della attività di carità svolte in questo momento dalle Arciconfraternite. Ma col progetto sulla legalità rivolto agli adolescenti a rischio abbiamo deciso di avviare una serie di interventi di più ampio respiro sia dal punto di vista economico che organizzativo. Ci auguriamo di poter avviare ogni 12-15 mesi un nuovo progetto di carità sociale, continuando a seguire i progetti già avviati e in altre azioni di preghiera e crescita nella fede. Lo sforzo che i Confratelli dovranno sopportare, da ogni punto di vista, sarà enorme - conclude Cutrupi - ma il disfacimento del tessuto sociale della nostra comunità lo richiede. E con l’aiuto di Dio si spera che le Arciconfraternite entreranno nel loro quarto secolo di attività col fervore alimentato dalla buona riuscita delle loro opere».