«Giovedì 26 novembre normale svolgimento delle attività didattiche nella sede di Torre Annunziata». Con questo avviso apparso sul sito internet dell'Istituto "Cesaro-Vesevus" di Torre Annunziata, la direzione ha invitato gli studenti a presentarsi regolarmente a lezione nella giornata di domani. Un invito che giunge dopo la mattinata di autentico terrore che hanno vissuto gli stessi ragazzi ed il personale della scuola di via Volta. Un ordigno esplosivo (del tipo C4), infatti, è stato rinvenuto nella struttura situata nelle adiacenze, quello scheletro in ferro che avrebbe dovuto ospitare la palestra ma che da anni, ormai, giace lì nel più completo degrado ed abbandono.
Ed è proprio quell'area che le organizzazioni criminali della zona avrebbero trasformato in una sorta di nascondiglio. Oltre all'esplosivo, poi disinnescato dagli artificieri intervenuti sul posto, è stato infatti rinvenuto anche un ingente quantitativo di droga, circa 30 kg di hashish, pronta ad essere immessa nelle principali piazze di spaccio della zona.
Gli studenti ed il personale, docente e non, tuttavia restano preoccupati e hanno manifestato forti perplessità sul ritorno immediato a scuola. «E' gravissimo quanto accaduto - sostiene un'insegnante -. Da anni ci dicono che quella struttura in ferro deve essere rimossa, ma ad oggi è ancora lì, ed è diventata nel tempo ricettacolo di rifiuti e luogo di frequentazione di tossicodipendenti. Il tutto vicino ad una scuola. Ciò rende ancor più urgente l'intervento della Provincia (ora Città Metropolitana, che ha competenza sull'Istituto scolastico, ndr). Noi torneremo a fare il nostro lavoro e gli studenti rientreranno in classe. Ma non siamo affatto tranquilli, anche alla luce di quello che è successo a Parigi».
L'allarme bomba al "Cesaro-Vesevus", infatti, ha scatenato il panico ed una psicosi diffusa, facendo immediatamente associare il rinvenimento dell'ordigno ai tragici fatti verificatisi in Francia il 13 novembre scorso.