A cura della Redazione
Sono vicino con la mia famiglia al procuratore Raffaele Marino e ai suoi collaboratori. Sono sicuro che continueranno il loro prezioso e coraggioso lavoro.
Sono invece preoccupato per la sua "scorta", che non è costituita solo dagli agenti, ma soprattutto dai cittadini che prendono nettamente posizione a favore degli inquirenti e contro la camorra: un magistrato solo è più vulnerabile di un magistrato circondato dall´appoggio della popolazione.
Ecco perché invito la società civile, prima quasi dormiente, ora più visibile ed attiva, a manifestare la sua solidarietà a Marino attraverso tutti gli strumenti di espressione, a partire da sms, e-mail, facebook, anche con messaggi diretti alla Procura della Repubblica, ai Carabinieri, alla Polizia, alla Guardia di Finanza, agli organi istituzionali, ai giornali e alle tv locali e nazionali, a tutti i mezzi di comunicazione. So che gli studenti saranno in prima linea in questa iniziativa.
Mi appello alla classe politica, che salvo eccezioni è assente se non connivente e non sta comprendendo un momento storico fondamentale per limitare, se non estirpare, la criminalità organizzata della zona, grazie alla massiccia presenza dello Stato.
Mi appello alla Chiesa, che non si è ancora schierata in maniera netta, compatta, corale contro la camorra, affidandosi ad attività spontanee di questo o quel parroco. Non può essere una giustificazione la divisione in due diocesi: la città è una!
Mi appello agli operatori economici affinché seguano l´esempio dell´imprenditore Garibaldi e si alleino con le Forze dell´Ordine.
Mi appello
cari concittadini, è il momento di esserci.
Michele Del Gaudio