A cura della Redazione
In occasione della XV Giornata della Memoria e dellImpegno in ricordo delle vittime delle mafie, organizzata dall´associaizone Libera, e che si celebrerà sabato 20 marzo 2010, pubblichiamo l´articolo scritto da Anna Scarpa, studentessa dell´Isis Pitagora di Torre Annunziata, apparso sul numero di TorreScuola News, il primo giornale interscolastico della città, nato dalla collaborazione tra TorreSette e gli istituti Isa "de Chirico", Isis "Pitagora" e Isis "Graziani". Il "pezzo" è un´intervista impossibile a Giancarlo Siani, il giornalista de Il Mattino ucciso nel 1985 dalla camorra.
Mentre stavo passeggiando lungo un viale isolato, riflettevo sui tanti difficili problemi della nostra società. Ripensavo a tutti coloro che avevano avuto il coraggio di affrontare questi problemi. Fra le tante immagini che riaffioravano tra i miei pensieri cera quella di Giancarlo Siani, un uomo che certamente di forza danimo ne aveva avuta. Ed ecco che intravidi una figura in lontananza che si avvicinava: era proprio quella di Siani.
Siani: Buongiorno, signorina.
Io: Buongiorno. Mi scusi ma lei assomiglia molto a
Siani: Giancarlo Siani? Certo, sono io. Come questo sia possibile non glielo posso svelare. Perché, piuttosto, non mi pone qualche domanda? Sono sicuro di poter risolvere tutti i suoi dubbi.
Io: Io non so come lei possa essere qui in questo momento, ma sono così tante le domande che vorrei porle! Vorrei chiederle, innanzitutto, se qualche volta, lavorando per i suoi articoli, è stato preso dal timore di scrivere informazioni compromettenti per la sua vita. Lei ha parlato spesso della camorra, del traffico di droga, e questi argomenti potevano facilmente suscitare reazioni da parte dei membri dei diversi clan.
Siani: Ogni giornalista, prima di intraprendere la propria carriera, è consapevole dei rischi in cui potrebbe incorrere, ma alcune volte nella vita bisogna mettere da parte la paura e pensare soltanto a svolgere bene il proprio lavoro. Certo, io inizialmente di paura ne ho avuta tanta, ma ho deciso di percorrere sempre la strada maestra, quella del lavoro svolto in modo onesto e con umiltà, passione e coraggio.
Io: Ma se lei sapeva di dover affrontare tutte queste difficoltà, per quale motivo si è ostinato così tanto ad intraprendere la carriera giornalistica?
Siani: E da uomini vili nascondersi dietro i problemi e rifiutare di affrontare una situazione semplicemente perché è ostile. Non devono essere di certo gli ostacoli a impedirci di realizzare i nostri obiettivi. Ho sempre desiderato diventare giornalista e non vi avrei rinunciato per nessuna ragione al mondo.
Io: Nella sua attività giornalistica ha prestato grande attenzione ai problemi della disoccupazione e del disagio giovanile. Per quale ragione?
Siani: Sono nato in una città dove di disoccupazione si sente parlare tutti i giorni, dove, appena varcata la soglia della porta di casa, ci ritroviamo dinanzi numerosi giovani senza né lavoro né famiglia. Uomini che la mattina vagano per il paese, che si incontrano con amici e parenti e che non lasciano trasparire il malessere quotidiano. Io so tutto questo cosa vuol dire, so quanto è impegnativo riuscire a conquistarsi un ruolo nella società.
Io: Quindi che aiuto dare ai giovani perché essi possano contribuire a cambiare questa nostra società?
Siani: Bisogna lottare per gli ideali in cui si crede. La vita non sempre ci sorride, a volte siamo costretti a scalare montagne ripide e a subire infinite mortificazioni, ma bisogna credere vivamente in ciò che si fa e non abbandonare mai i propri sogni.
Io: Con la sua morte, però, non ha dovuto rinunciare al suo futuro? Lei aveva una ragazza, un lavoro, non desiderava altro che avere una vita normale. La sera in cui è stato ucciso, lei si stava dirigendo al concerto di Vasco Rossi, dove avrebbe dovuto incontrare la sua fidanzata. Ma non è stato possibile recarsi a quel concerto né incontrare la sua ragazza...
Siani: Ciò che lei dice è assolutamente vero. A volte, per realizzare i propri sogni, bisogna rinunciare a qualcuno di veramente caro. Io non avrei mai immaginato che la mia vita fosse troncata in questo modo, ma sono fiero ed orgoglioso di ogni mia azione.
Io: La ringrazio infinitamente. Signor Siani, lei ha soddisfatto pienamente la mia curiosità. È stato davvero un piacere avere la possibilità di conoscerla.
Siani: Il piacere è stato mio. Spero di incontrarla di nuovo, un giorno. Ora devo andare.
ANNA SCARPA
Studentessa Isis Pitagora di Torre Annunziata