A cura della Redazione
Il virus dell´influenza dei suini è nuovo e sconosciuto ma bisognerà aspettare le analisi sulle sue caratteristiche genetiche per avere le risposte sulla sua natura. Gli esperti stanno valutando i rischi di una nuova pandemia di influenza, la quarta dopo la Spagnola del 1918 (50 milioni di morti), l´Asiatica del 1957 (circa due milioni di morti) e la Hong Kong del 1968 (circa un milione di morti). La velocità con la quale si sta diffondendo nelle ultime 24 ore fa pensare a un virus "potenzialmente pandemico", come ha rilevato oggi l´Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).
ESISTONO VARI TIPI DI INFLUENZA DA SUINI: Come tutti i virus influenzali, anche quelli che colpiscono i suini cambiano in continuazione. I maiali possono essere infettati anche dal virus dall´aviaria. Nel corso degli anni sono emerse diverse varianti del virus. Al momento esistono quattro principali virus influenzali di tipo A (H1N1, H1N2, H3N2 e H3N1) ma la maggior parte dei casi isolati appartengono al H1N1.
I SINTOMI: I sintomi dell´influenza da suino avvertiti dall´uomo risultano essere del tutto simili a quelli di una influenza "stagionale". Febbre alta, tosse, letargia e mancanza di appetito. Alcune persone colpite dal virus hanno anche riferito di mal di gola, nausea, vomito e diarrea.
NON SI TRASMETTE CON IL CIBO: Non è possibile ammalarsi di influenza da suini mangiando carne di maiale o prodotti derivanti da carne suina. Per evitare qualsiasi rischio è preferibile, comunque, cucinare la carne ad almeno 70 gradi
FASI DEL PIANO ANTI-PANDEMIA: delle sei fase di allerta previste nella scala di riferimento internazionale, quella indicata finora è la tre, che corrisponde a casi di trasmissione del virus da uomo a uomo nulli o molto limitati. Le fasi uno e due corrispondono, rispettivamente, alla fase interpandemica (basso o leggero rischio di casi nell´uomo). Con la terza fase scatta l´allerta pandemia. La fase successiva, la quarta, si riferisce a un aumento evidente di trasmissione del virus da uomo a uomo, con la comparsa di un virus mutato capace di infettare l´uomo. La quinta fase corrisponde ad un aumento significativo di infezioni da uomo a uomo e la fase sei è la pandemia vera e propria, con una sostenuta trasmissione del virus da uomo a uomo.
VACCINO: gli esperti sono già al lavoro. Il primo passo è conoscere tutte le caratteristiche del virus. Le sta analizzando da ieri il Centro Novartis Vaccines and Diagnostics di Siena diretto da Rino Rappuoli. Dal 1997 lo stesso gruppo di esperti sta lavorando a un vaccino pre-pandemia, basato sul virus H5N1 diffuso nel 1997 a Hong Kong e, grazie all´esperienza accumulata in questi anni, secondo Rappuoli sarà possibile produrre i primi milioni di dosi in meno di sei mesi. - FARMACI: secondo l´Oms non tutti i farmaci antivirali oggi disponibili sono efficaci contro il nuovo virus. Secondo quanto finora è noto del virus, questo è sensibile all´oseltamivirus, mentre è resistente all´amatadina e alla rimantidina.
SORVEGLIANZA CONTINUA: è la chiave per riconoscere in tempo l´arrivo della pandemia. L´Oms ha una rete di oltre 120 centri nazionali di riferimento in oltre 90 Paesi e ognuno di essi controlla l´andamento dell´influenza e isola i virus responsabili. Non appena viene identificato un virus insolito, questo viene immediatamente segnalato al programma globale dell´Oms sull´influenza.