A cura della Redazione
«Un futuro di sviluppo, legalità e sicurezza per Torre». E questo il titolo del manifesto fatto affiggere in città dalla Federazione regionale, provinciale e cittadina del Partito Democratico, dopo il blitz assestato al clan Gionta da parte delle forze dellordine, e il successivo insediamento dellEsercito a Torre Annunziata. «Il Pd sostiene con forza e determinazione lazione della Magistratura e delle Forze dellOrdine si legge nel manifesto -. Saluta positivamente lapertura del Comando Gruppo Carabinieri, sottolinea limportanza dellapprovazione del protocollo per lo sviluppo, sicurezza e legalità dellarea torrese-stabiese». Poi un appello alla cittadinanza: «La comunità torrese deve far leva anche su questa nuova e forte iniziativa dello Stato - continua -, mettendo in campo le sue migliori energie, culturali, politiche, sociali, in una nuova e più intensa coesione tesa ad affermare i valori della trasparenza e della legalità, delletica e del lavoro, della laboriosità e della solidarietà che hanno sempre contraddistinto le migliori tradizioni di questa città».
Fin qui i buoni propositi. Ma la situazione allinterno del Pd oplontino è tuttaltro che tranquilla. Dopo il commissariamento della sezione cittadina da parte delle segreteria provinciale, che ha nominato Aldo Cennamo reggente del partito, sono scoppiate le polemiche. «Le critica non è nei confronti di Cennamo afferma lex coordinatore cittadino Enzo Ascione , ma è rivolta alla segreteria provinciale, che ha assunto questa decisone con molto ritardo rispetto alla denuncia di inquinamento della camorra nel voto congressuale. Inoltre, commissariare il partito alcuni giorni dopo il loperazione di smantellamento della cosca dei Gionta, getta unombra di sospetto su tutti gli iscritti al Partito Democratico di Torre».
BENNI GAGLIARDI