MERET. Gara senza particolari ansie per l’estremo difensore azzurro. Tranne, forse, all’ottavo minuto, quando preferisce respingere e non bloccare l’innocuo colpo di testa di Pirola. Voto 6
DI LORENZO. Quello che sta attraversando il capitano non è di certo il suo momento migliore (e ci può stare visto che gioca consecutivamente da infinite partite!). La Salernitana di Pippo Inzaghi, benché ultima in classifica, si ostina a costruire dal basso, e agli azzurri non resta che trovare l’occasione giusta per approfittarne. Così, Giovanni trova varchi liberi finanche al centro, non solo nella sua zona di competenza. Voto 6.
RRAHMANI. Dopo lo choc casalingo con il Milan, anche questa volta Amir si perde Pirola in avvio, ma per sua fortuna e quella del Napoli senza pagarne dazio. Per il resto tanti, anzi troppi lanci lunghi e fuori misura, che ne denotano una scarsa serenità. Voto 6
OSTIGARD. Il vichingo volante è (forse) l’unica certezza che il Napoli ha nel ruolo di centrale difensivo. Si propone in modo incisivo e prepotente su tutti i palloni che transitano dalle sue parti, e di testa le prende praticamente tutte. Voto 6,5
OLIVERA. L’uruguaiano assicura una copertura decisamente più efficace di quella dell’ultimo Mario Rui. Bello l’intervento da cui nasce la palla del secondo gol di Elmas. Lotta con caparbietà per l’intera durata del match. Nel secondo tempo, disastroso il cross con il quale spedisce il pallone direttamente a Mariconda. Voto 6,5
ANGUISSA. Appare (come spesso accade di recente) svogliato e supponente, ma forse perché rientra da un infortunio e non è ancora al top della condizione. Dopo una prima frazione di gioco sufficiente, cala vistosamente nel secondo tempo. Voto 5,5
LOBOTKA. Stanley, quello che danza sul pallone, fa le piroette, anticipa le giocate e rende tutto così armonico. Mette ordine in campo, smista decine di palloni e partecipa al gol di Raspadori con una palla deliziosa. Dite a Garcia di riportarlo al centro del Villaggio. Voto 7
ZIELINSKI. Meno continuità delle ultime partite. Si accende piuttosto a corrente alternata, ma serve un paio di assist perfetti ai compagni che però non sfruttano. Lui vuole il Napoli, De Laurentiis trovi a qualsiasi costo il modo di accontentare Pietro. Voto 6
POLITANO. Non è un mistero che sta attraversando un momento di forma magnifica. Tra Ochoa e il palo, solo la sfortuna gli nega un gol che sarebbe stato meritatissimo. Voto 6,5
RASPADORI. Osimhen si fa male e Jack spazza via come un uragano tutti i dubbi. E’ un centravanti. l’assist a Verona, poi tre perle con Union Berlino, Milan e Salernitana che raccontano il suo repertorio: di sinistro, di destro, su punizione. Il modo in cui colpisce il pallone e la fluidità del suo calcio rappresentano sintomi di grandezza. Sta nascendo una stella. Voto 7,5
KVARATSKHELIA. Attacca a ripetizione e terrorizza le difese avversarie ogni volta che gli capita il pallone tra i piedi. Solo per questo non andrebbe mai tolto, nemmeno con una Glock puntata alla tempia. E invece… Voto 7
ELMAS. Entra al 68’. Un quarto d’ora sostanzialmente inconsistente, fatto più che altro di passaggetti all’indietro. Poi, a sorpresa, il gol che chiude i giochi. Voto 6,5
SIMEONE. Si affanna per ritrovare la vena perduta del gol. A furia di provare a convincere Garcia perde sicurezza e vanifica un contropiede della squadra. Un giorno rivedremo il vero Cholito, ma “non ancora, non ancora”. Voto 5,5
RUDI GARCIA. Il Napoli riparte da Salerno e vince. Non era scontato. Adesso l’Empoli e poi a Bergamo. Il suicidio granata fa saltare ogni schema di gioco anche agli azzurri, che quest’anno ne hanno solo uno. Non fa particolari danni, se non vogliamo considerare il momento in cui si presenta davanti alle telecamere. Il tecnico francese parla di lotta Champions a differenza di Di Lorenzo e Lobo che, invece, citano lo Scudetto. Ogni marcia inizia sempre con un passo, e quest’anno ne abbiamo avviate parecchie poi interrotte. Salernitana, Union, Empoli, Atalanta e Inter: riproviamoci. Voto 6.
(Foto Salvatore Gallo Agenzia Foto&Fatti)