Le due tribune in legno e tubolari di ferro, il terreno di gioco in terra battuta dove emergono e luccicano immacolate, bianchissime casacche. Solo bianche. Un’immagine nitida ed indelebile quella che mi restituisce la memoria. E’ domenica 24 settembre 1967, giorno di Savoia-Acerrana, prima giornata del campionato di serie D al Comunale di Torre Annunziata. Mio padre mi tiene stretta la mano per tutta la partita. Per l’ennesima volta aveva ceduto alle mie incessanti preghiere e accettato di portarmi allo stadio.
Al 38’ del primo tempo, però, riesco a liberarmi da quella morsa per esultare con le braccia finalmente libere in aria al gol-partita realizzato da Mario Magagnotti. Il fortissimo calciatore veronese è al suo esordio con addosso la mitica maglia bianca. Insieme a Simonaggio era approdato a Torre Annunziata nell’estate di quell’anno su segnalazione del tandem di allenatori Lopez e Spartano. Al neo presidente, l’ingegner Giuseppe Decina, erano costati 7 milioni di lire. Magagnotti non delude le attese, risolve il match di apertura del torneo con un’autentica prodezza e si assicura immediatamente un angolo nel cuore del pubblico torrese.
Cuore che da quel giorno “deposita” definitivamente nella nostra città complice, soprattutto, l’incontro con l'amore della sua vita. Magagnotti entra così di diritto nel dream team del Savoia di tutti i tempi. La formazione dell’epoca, una delle più forti tecnicamente dell’ultracentenaria storia dei bianchi, è ancora oggi ricordata a memoria da moltissimi tifosi. Boesso, Bertossi, Nazzi; Di Mauro, Genisio, Simonaggio; Magagnotti, Santin, Terreri, Carnevale, Esposito. E poi Bongiovanni, Balzano, Nedi, Pietti…
Oggi è il compleanno di Mario Magagnotti. Compie 80 anni. Oltre ai pragmatici auguri, la festosa circostanza ci suggerisce di rivolgergli dei ringraziamenti per le suggestioni, le emozioni, le gioie che ha contribuito far vivere a generazioni di torresi e che ancora oggi affiorano terse, nitide, entusiasmanti.