Nel giorno del centododicesimo compleanno non si vuole cancellare il candore dei suoi colori, consacrati alla storia del calcio nazionale, ma rendere omaggio ad una “comparsa”, breve e fugace, quanto si vuole, ma che ha caratterizzato ugualmente le gesta della nostra squadra del cuore, il Savoia, in una sola stagione, a metà degli anni sessanta.
Il bianco della farina lascia il posto al blu elettrico che richiama il colore del mare ma anche della carta della pasta torrese. E sul petto lo scudo crociato viene sostituito da un cavalluccio marino. Il simbolo del Lido azzurro, lo stabilimento balneare più famoso del litorale, luogo di ritrovo di attori, giornalisti, imprenditori di chiara fama, nazionale ed internazionale. Una creatura del commendatore Manzo, amico del giovane presidente del Savoia, Faraone Mennella, che vuole legare ulteriormente la squadra di calcio alla realtà della città. Nel pieno del suo splendore.
L'immagine dell'ippocampo scelta da Casa Savoia, Ciro e Francesco Servillo, simbolo di Marina del Sole, a cavallo degli anni '60 comparve su un'inedita maglia azzurra, utilizzata in alcune partite durante la stagione 1965/66 quando al timone dei bianchi c'era un giovanissimo Francesco Faraone Mennella.