Nel numero di settimanale Chi in edicola oggi, una lettrice ha scritto ad Alfonso Signorini chiedendogli provvedimenti esemplari nei confronti di alcuni concorrenti per via dei comportamenti assunti nei confronti di Beatrice Luzzi.
“Alfonso, per la stima che nutro nei suoi confronti, ho iniziato a seguire con piacere il Grande Fratello da quando lei ne è il conduttore. Tuttavia, sono estremamente delusa nei confronti del comportamento assunto da parte di alcuni inquilini verso una donna, in questo caso la signora Luzzi. Beatrice potrà anche avere un carattere ‘spigoloso’, dalle molteplici sfaccettature, ma sfido chiunque ad avere un carattere mansueto dinanzi alle continue provocazioni da parte degli altri concorrenti.
Mi fanno ‘paura’ tre personaggi all’interno della Casa: un guru che si è creato una corte di adepti che hanno solo il timore di andare in Nomination qualora si avvicinassero a Beatrice. Un ‘bravo ragazzo’, dolce, premuroso, servizievole nei confronti delle donne e delle faccende domestiche, che si fa credere il ragazzo di umili origini, quando invece è tutto il contrario. Una ragazza dai lineamenti angelici, la quale denigra la disabilità, bestemmia e dissacra senza alcun rispetto di un sacramento fondamentale per noi cristiani cattolici, e ha sempre parole vessatorie nei confronti di Beatrice. Poi ci sono i vari ‘gregari’, dei quali abbiamo potuto osservare i comportamenti durante la notte di Capodanno e dopo il lutto che ha colpito Beatrice.
Per la stima che provo verso dui lei, sono certa e fiduciosa che, con coraggio, prenderà dei seri, severi ed esemplari provvedimenti in comune accordo con il suo editore, il quale auspicava un Grande Fratello di valori che invece si sta rivelando tutt’altro”.
La risposta di Alfonso Signorini
“Cara Isabella, lo ripeto spesso. La Casa del Grande Fratello è lo specchio della società in cui viviamo. Una società nella quale, se non in casi limite, non possiamo liberarci di tutti quelli di cui faremmo volentieri a meno. Come lei sa, mi sono rattristato anche pubblicamente per non aver visto da parte di alcuni inquilini (non di tutti e va detto) la minima sensibilità verso una persona che ha vissuto con loro, in stretta intimità, per ben quattro mesi.
Non so quali siano le cause di questa scarsa empatia: la giovane età, il Covid che ci ha isolati sempre di più, l’immaturità. Non lo so. Ma me ne rattristo. Profondamente. Un caro saluto”.