Rebecca Staffelli, tra una puntata e l’altra del Grande Fratello, ha presenziato anche in tribunale durante una causa che lei stessa ha fatto nei confronti del trapper Simone Rizzuto e di un’altra persona.
Il primo è stato querelato da Rebecca perché ha inciso una canzone con una frase che a suo dire inciterebbe le persone alla violenza nei suoi confronti. “Per colpa di quella canzone ho dovuto cambiare casa – le parole della speaker radiofonica riportate da Corriere della Sera -. Non sapevo esistesse questa canzone, fino a che non ho visto sui social questo sconosciuto che cantava la frase su di me. Un incitamento alla violenza che ha scatenato in me molta paura perché istigava altre persone a farmi del male. Ed è stata seguita da insulti e minacce di altri che avevano condiviso a catena. Ho dovuto cambiare casa, avevo paura di uscire da sola”.
La frase incriminata della canzone? “20900 delinquenti / scop*amo la figlia di Staffelli“. 20900 è il codice di avviamento postale di Monza, città di nascita di Rebecca Staffelli.
L’attacco del trapper, stando a quanto è emerso, è partito da una polemica tra lui e Valerio Staffelli in merito a dei servizi realizzati da Striscia la Notizia in cui si parlava della suggestione che provocavano i testi della musica trap italiana, inneggianti all’uso degli stupefacenti. Simone Rizzuto era così partito con le minacce a Valerio Staffelli, poi aveva attaccato anche la sua famiglia.
L’altra persona denunciata è sotto processo perché ha fatto “scoprire” il brano in questione, “dedicandole il verso incriminato in un post”, scrive il quotidiano. “I due imputati hanno fatto scelte processuali distinte: il trapper sarà giudicato con il rito abbreviato a gennaio; mentre l’altro ragazzo sta affrontando il giudizio ordinario”.