Morgan fuori da X Factor? E’ questa la clamorosa indiscrezione lanciata da FQ Magazine. Fonti vicine alla casa di produzione Fremantle hanno confermato che in queste ore si starebbero preparando le carte necessarie al “licenziamento” del giurato.

Al momento nessuna conferma ufficiale da parte del talent show né tantomeno dal cantante. Tuttavia, un’intervista rilasciata da Morgan a Fanpage.it in cui si esprime usando verbi declinati al passato, farebbe pensare che l’indiscrezione potrebbe avere radici solidissime.

Sulla pagina della nota testata giornalistica, il cantautore ha raccontato quale doveva essere il suo intendo ad X Factor: “La gara è il perno su cui ruota il dibattito e quello che ho fatto è stato di riportare al centro il concetto di musica come didattica, come cultura. Questa è l’operazione da servizio pubblico. Io sono andato lì per risollevare le sorti di un programma che era agonizzante e la mia funzione è stata quella di analizzare come mai lo era. È stato molto chiaro che il motivo per cui non interessava più alla gente è che si era spento l’interesse sulla musica e sulla qualità dei commenti, dei discorsi sulla musica. La musica può essere pretesto per affrontare argomenti di attualità, di cultura, di società, di utilità. Anche d’informazione. Questo si fa attraverso lo stimolo che, sia la musica che il fatto di mettere in mano canzoni di un certo tipo a giovani, scatena immediatamente la riflessione. Ma devono essere canzoni di un certo livello e questo è stato un lavoro di selezione di repertorio, tecnicamente, molto sofisticato e che ha portato, non solo me ma anche tutti gli altri, ad assegnare brani molto importanti e molto profondi, rappresentativi di idee, anche politiche, storicamente importanti come appunto da Gaber agli Skiantos, dalla Carmen di Bizet a Jacques Brel e Battiato, da Otis Redding a Sting. Qualitativamente, la musica è stata portata a tutt’altro livello e questo è stato il primo step. Non è semplice fare questa cosa perché siamo in un ambiente che ha perso completamente di vista il senso educativo e culturale di un programma di musica, perché l’invasione dei brand e la ragione economica ha fatto cancellare la ragione culturale e didattica. Non c’era più abitudine, era un mondo atrofizzato che senza una particolare direzione o volontà, come succede ovunque, nelle situazioni private. Ecco perché l’atteggiamento e l’appartenenza a una scuola di comunicazione connessa a una scuola di servizio pubblico è un altro stile, è diverso, è completamente sganciata dalle regole del libero mercato e della concorrenza che diventa un mondo di squali, dove c’è solo il problema del denaro e tutto viene completamente travolto, annullato e massacrato. È stato difficilissimo perché mi sono trovato come una pecora nera, un elemento completamente alieno”.

Morgan è poi tornato a parlare della gaffe della gaffe di Francesca Michielin: “Si era persa totalmente la relazione tra il presentatore e la giuria. Si è fatto del presentatore una figura totalmente sganciata e freddamente comunicante dei lanci o delle informazioni tecniche, ma il presentatore, in un programma moderno, può essere una persona pensante e libera. Ecco perché mi è capitato di lanciare anche delle palle alla presentatrice, Francesca Michielin, che è una ragazza molto spontanea che però in un contesto del genere fa fatica a esercitare la sua spontaneità. Tutto qui. C’è tanto da lavorare per fare una televisione moderna e interessante, che sia valido dal punto di vista dei contenuti e che non sia una meccanica esecuzione del format senza un minimo di umanizzazione, soltanto execute, che esegue uno schema che peraltro è passibile di modifiche e di rinnovamento. Questo è un altro tema interessante”.