La morte di Silvio Berlusconi ha suscitato sentimenti contrastanti tra chi ne ha esaltato la figura politica ed imprenditoriale e chi, invece, ritiene che sia stato un uomo dai dubbi valori morali ed etici.
Anche Loredana Bertè ha voluto esternare il proprio pensiero attraverso un post su Instagram.
“E’ morto Silvio Berlusconi - scrive la Bertè -. Al netto di tutti i giudizi, politici e non, con lui si chiude un'epoca che ha segnato e trasformato l'Italia ed è indubbio gli si debba concedere quanto meno l'onore delle armi. Ha creato imprese e dato lavoro a tante persone (me compresa) indipendentemente dalle idee politiche e questo lo ha reso un uomo "professionalmente democratico". Profonde condoglianze alla sua famiglia e ai suoi affetti più cari. Grazie Presidente”, conclude Loredana.
Le critiche rivolte a Loredana Bertè
Non tutti, però, si sono trovati d’accordo sul post della cantante. Anzi la Bertè ha ricevute più critiche che consensi.
Scrive Alessandro Portoghese, fan di Loredana: “Capisco che lo staff e più in generale bisogna essere politically corret quanto rispettosi di tutti, ma da te Loredana non me lo sarei aspettato. Non sarebbe stato meglio un bel silenzio stampa, dal mio punto di vista anche più coerente di questo post. Comunque non devi dire grazie a nessuno, tu hai lavorato con Mediaset perché sai cantare, quindi te lo meritavi. Berlusconi non ha saputo fare il suo lavoro con etica!”.
E ancora Gianni Vivolo: “Io ti adoro Loredana ma questa volta hai toppato. Era meglio se restavi in silenzio”.
Un’altra follower, Nina Nardacci, è ancora più esplicita: “Loredana ma ti hanno hackerato il profilo per caso? Poi ci chiediamo perché sta andando a rotoli il mondo? Ma che esempio si vuole dare per il futuro quando si elogiano queste persone? Io sono senza parole!”.
Insomma, non solo da vivo ma anche da morto Silvio Berlusconi continua a far discutere. Ma al di là dei giudizi contrastanti, sul piano storico e politico è indiscutibile che il Cavaliere sia stato un personaggio di rilievo nella storia della Repubblica italiana, anche se ha dato l’imprinting di un elemento che in parte c’è ancora: la personalizzazione della politica.