Alfonso Signorini ha rilasciato una lunga intervista a Chi Magazine, il settimanale da lui stesso diretto.

Il conduttore del Grande Fratello Vip ha raccontato come ha maturato la scelta delle opinioniste. Ecco le sue parole riportate da IsaeChia.

Mi fido del mio istinto e lavoro sui caratteri, perché mi piace ribaltare le previsioni come ho fatto con Orietta Berti, che sembrava la nonna di Cappuccetto Rosso, e invece è il lupo. La Salemi e Sonia Bruganelli hanno caratteri forti, Giulia è una scommessa vinta”.

Il rapporto con le opinioniste

Alla domanda se si è mai sentito in qualche modo spiazzato dai loro atteggiamenti, Signorini ha detto: “Mi spiazzano ogni giorno. La Bruganelli è antipopolare, non legge i social e si fa portatrice di idee personali, e la stessa cosa fa Orietta, che va dal racconto di episodi della sua vita, che non c’entrano niente, ma sono un programma a sé, fino all’implacabilità che mostra con Pamela Prati e Wilma Goich. Adoro la ‘bastardaggine’ di Giulia, è una vera novità televisiva ed è nelle sue corte, perché lei è un po’ così e così sono i social”.

Il suo rapporto con le tre opinioniste: “A livello umano sono rapporti forti che superano il piano professionale. Mi piace conoscere le persone, frequentarle. Vedo spesso giulia con il suo fidanzato, Orietta mi manda quintali di tortellini e cappelletti, e con Sonia ho un rapporto affettuoso, le voglio molto bene”.

Il pensiero di Signorini su Antonino e Antonella

Ma cosa pensa Alfonso Signorini di Antonino Spinalbese e Antonella Fiordelisi? “Parliamo di due concorrenti fortissimi. Di Antonino mi colpisce l’intensità: non è mai banale, mette in discussione ogni cosa, ogni persona e sé stesso. Sa passare da sentimento puro alla risata e alla rabbia con grande verità. La Fiordelisi è nata per fare i reality, per lei esiste solo la parola ‘dinamica’. Siamo su due pianeti diversi: una è strategica, l’altra è d’impatto”.

E sulle possibili sorprese tra i vipponi: “E’ un programma strano, nel senso che ognuno non è mai uguale a sé stesso, a parte Salatino che è un monolite. Gli altri sono molto sfaccettati: c’è anche chi viene fuori con il tempo, come Daniele Dal Moro, e poi ci sono gli over 60 che sono fantastici”.