Una seduta di consiglio comunale, quella di martedì, in cui il sindaco Corrado Cuccurullo ha presentato le linee programmatiche relative ad azioni e progetti da realizzarsi durante il suo mandato politico-amministrativo.
Nulla da eccepire, se non fosse che nei circa venti minuti di intervento il sindaco ha dedicato più di un terzo di questo lasso di tempo alla stampa locale.
Non ricordiamo una presa di posizione così netta da parte di un sindaco di Torre Annunziata nei confronti dei giornalisti. Eppure i suoi predecessori, durante il loro mandato, hanno subìto critiche ben più dure senza replicare, o almeno senza lamentarsi pubblicamente.
Cuccurullo, invece, ci ha fatto conoscere qual è il suo pensiero in merito alla libertà di stampa e sottolineato le sue teorie sul lavoro di chi opera nel campo dell’informazione.
Dopo aver spiegato ai consiglieri la distinzione tra cronaca politica e opinionismo, e qual è il compito di un giornalista, il sindaco ha lanciato strali contro la stampa locale tirando in ballo la “scorrettezza dal punto di vista intellettuale” e “l’utilizzo del giornalismo di opinione come strumento di pressione o lotta politica”.
Tra i banchi del consiglio comunale, presente anche una giornalista, nessuno ha ricordato al sindaco che l’articolo 21 della Costituzione recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. E prosegue: “La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.
Noi non abbiamo nulla contro Corrado Cuccurullo, anzi nutriamo in lui grande speranza. Se qualche volta ci consentiamo di esprimere giudizi critici, a fronte di decine di articoli pubblicati sull’operato dell’amministrazione comunale, non sarà certo un reato di lesa maestà. Le opinioni possono essere condivisibili o meno, ma non per questo dar luogo a retropensieri o considerarle come strumento di lotta politica. Nelle moderne democrazie, non funziona così.
L’editoriale di Raffaele Schettino, direttore del quotidiano Metropolis, dal titolo “Il sindaco di Torre Annunziata ignora la Costituzione e mette la stampa alla gogna” è da leggere per la lucidità dell’intervento e per aver ricordato che “il giornalista è una sentinella sul territorio e può rappresentare persino un’opposizione nel caso l’opposizione non ci sia”.