Inizio questo mio articolo con un grosso “in bocca al lupo” alla neo vicesindaco Tania Sorrentino, ne ha veramente bisogno.
Non conosco personalmente la Sorrentino, ma conoscevo bene il marito, Maurizio, con il quale ho condiviso oltre 20 anni di vita lavorativa al Ministero della Difesa. Poi lui, in base alla mobilità intercompartimentale, optò per il Ministero della Cultura e si trasferì agli Scavi di Pompei. Un colpo al cuore la sua morte, difficile da accettare soprattutto per il modo cruento in cui è avvenuta.
La nomina a vicesindaco di Tania Sorrentino
Voglio soffermarmi, però, sulla nomina di Tania Sorrentino alla carica di vicesindaco. Le associazioni del territorio e i sindacati hanno salutato con favore la nomina, “un segnale fortissimo, atteso e chiesto da noi tutte e da noi tutti, un messaggio di profondo riscatto e speranza”, si legge nel comunicato diramato.
Condivido l’entusiasmo con cui il coordinamento delle associazioni ha accolto la notizia. Ho sempre apprezzato la reazione civile della Sorrentino alla morte del marito, senza mai indietreggiare nei confronti dei suoi assassini.
Tuttavia mi preoccupa il fatto che le sia stato affidato un compito molto più grande di lei.
Tra le deleghe del suo assessorato vi è "Urbanistica e Rigenerazione Urbana", ovvero la pianificazione urbanistica, la toponomastica e i progetti di rigenerazione urbana. La Sorrentino non è un tecnico e non ha mai fatto politica. E’ vero che non bisogna essere necessariamente tecnici per ricoprire ruoli assessoriali, ma almeno è richiesta una buona preparazione politica. La Sorrentino non ha nessuno dei due requisiti.
E non dimentichiamoci che affianco all’Urbanistica ci sono le deleghe di Sicurezza e Legalità (Polizia Urbana, Protezione Civile, Beni confiscati alla camorra), Demanio, Edilizia e Politica della Casa, oltre naturalmente la carica di vicesindaco.
Penso che se si voleva nominarla assessore per dare un forte segnale di legalità all’interno dell’amministrazione comunale, le si dovevano assegnare deleghe molto più “leggere”, perché così si corre il rischio di crearle grosse difficoltà.
Ma al di là di queste mie personali considerazioni, condivido la scelta del suo ingresso nell’esecutivo. Come avrei condiviso quella di Carmela Sermino, vedova Veropalumbo, anche lei candidata nel PD, con comprovata esperienza politico-amministrativa.
La nomina degli assessori
Non condivido, invece, il modo con cui il sindaco è arrivato alla nomina della Sorrentino. E qui cerco di spiegarmi bene, anche per i non addetti ai lavori, per evitare di essere frainteso.
E’ prassi consolidata che un sindaco nomini la sua giunta su indicazione dei partiti. A Torre Annunziata, le forze politiche (Pd e Torre Libera) con quattro consiglieri comunali eletti, hanno ottenuto due posizioni apicali a testa. Al Partito Democratico sono stati assegnati due assessori con delega di vicensindaco, essendo il partito più votato, a Torre Libera un assessore e la presidenza del consiglio. Rimanevano 4 assessori ancora da assegnare. Il sindaco Cuccurullo aveva sempre manifestato la volontà di riservare per sé la nomina di un assessore. Avrebbe potuto, pertanto, nominare direttamente Tania Sorrentino come assessore a lui riservato.
Invece distribuisce i 4 assessori uno per ogni forza politica (Area Socialista, Popolari per la Pace, Più Europa, Progressisti e Democratici), lasciando fuori dall’esecutivo solo Azione, il partito che ha totalizzato meno voti.
Fin qui tutto normale. A questo punto, ciascun partito propone il proprio aspirante assessore, solo il Pd ne propone due per quanto detto sopra: Lina Nappo, avvocato, proposta dal consigliere Gaetano Ruggiero, e Luigi Monaco, avvocato, espressione dei consiglieri Antonietta Colletto, Fabio Giorgio e Nella Monaco.
La bocciatura dell’ex sindaco Monaco
Il sindaco accetta i nomi di tutte le forze politiche tranne quello di Luigi Monaco, senza dare alcuna spiegazione per la sua esclusione. Eppure Monaco ha una grande esperienza politico-amministrativa, avendo ricoperto per circa due anni la carica di sindaco e per cinque quella di consigliere comunale, oltre ad essere componente della segreteria provinciale del PD. Quale il motivo della bocciatura? Non si sa. Probabilmente il sindaco avrà pensato che fosse una figura troppo ingombrante.
La regola, però, sarebbe stata quella di chiedere al PD un nome in sostituzione di Monaco. Cuccurullo non lo fa e nomina Tania Sorrentino vicesindaco, dopo aver ricevuto l'avallo dalle segreterie provinciali e regionali PD.
Indubbiamente la nomina di Tania Sorrentino mette Cuccurullo in una botte di ferro, perché è difficile contestargli questa scelta. Infatti nessuno gliela sta contestando. Non si capisce, però, perché ha agito in questo modo, quando poteva nominarla in quota a se stesso e non andare in conflitto con gran parte del PD.
In conclusione ora il sindaco ha formalizzato la sua giunta ma si ritrova il “malcontento” di tre consiglieri comunali, il che non è un grande inizio, soprattutto dopo la defaillance avuta in consiglio comunale con l’elezione del presidente del consiglio con i voti dell’opposizione.
La domanda che ci si pone è: “Perché il sindaco si è comportato in questo modo?”. Molti se lo sono chiesto. C’è chi dice che è stato (male) consigliato da qualcuno molto vicino a lui, c’è chi invece afferma che mal sopporta la “vecchia” classe politica del Pd, e Monaco sarebbe un suo esponente.
Se così fosse, allora non dovrebbe scegliere neppure l’ex assessore e consigliere PD Pierpaolo Telese a capo staff, visto che lui è il politico-amministratore più longevo del PD…
Nella giunta nominata da Cuccurullo, tranne Crescitelli, che ha svolto il ruolo di assessore per sei mesi con il sindaco Starita, e Antonio Coppola, assessore al Comune di Pompei per 8 mesi con il sindaco Ametrano, non c’è nessun altro che abbia esperienza politico-amministrativa. E’ un bene, è un male? Io dico solo che un po’ di esperienza in più all’interno della giunta sarebbe stato consigliabile. Non ci si improvvisa amministratori di una città così complessa come Torre Annunziata se non si ha un minimo di preparazione (politico e/o amministrativa) alle spalle.
Il sindaco Cuccurullo ha un arduo compito davanti a sé, cambiare il volto della città. Ha le capacità per farlo, i cittadini nutrono in lui una grande fiducia. Noi siamo dalla sua parte; ciò, però, non vuol dire appiattirsi sulle sue decisioni. Se pensiamo che abbia commesso un errore, sia politico che amministrativo, lo evidenziamo, per il suo bene.
Cuccurullo non ha bisogno di adulatori o servi sciocchi. Per continuare sulla strada de “La città cambia passo”, quello che è stato lo slogan della sua campagna elettorale, deve evitare di commettere passi falsi che possano rendere il suo cammino ancor più difficile di quanto non lo sia già ora.