E' proprio vero, il Parito Democratico a livello nazionale, ma anche a livello locale, non ha mai pace. Si dirà che la discussione al suo interno è il sale della democrazia; che il Pd è diverso da altre formazioni politiche dove c'è un solo uomo al comando. Oppure che il confronto tra opinioni diverse è fonte di arricchimento per gli stessi interlocutori. Sarà pure vero, sempreché, però, il tutto avvenga nell'ambito delle sedi politiche. Quando invece si scelgono strade diverse (stampa e social) per manifestare il proprio dissenso, allora si esce fuori dal normale confronto democratico per perseguire, probabilmente, altri obbiettivi.
Fatta questa doverosa premessa, pubblichiamo, di seguito, la lettera pervenutaci da parte di Claudio Bergamasco, Nicola Carillo, Sabato Palmieri, già Presidenti di Forum tematici del Circolo PD di Torre Annunziata:
"In questi giorni alcuni esponenti del PD oplontino, forse certi che sia questo il modo giusto per attirare l’attenzione agostana dell’elettorato (e magari sovrastare la cronaca politica nazionale), hanno prodotto una serie di verbosi comunicati stampa per invitare il segretario cittadino a dimettersi
Il vertice del locale circolo dem (che, al netto delle odierne liti sbattute in pubblica piazza, fu sostenuto in modo compatto da tutte le correnti) è accusato di essere stato illegittimamente eletto e di aver impedito il normale svolgersi della vita democratica interna. Ciò merita sicuramente una rapida verifica e l’eventuale adozione di provvedimenti da parte degli organismi di garanzia del partito.
Fino a che nulla sarà deciso in merito, però, è giusto non solo che il segretario Esposito resti in carica ma pure che riceva adeguato supporto in una fase che non è affatto semplice. Coloro che scrivono ritennero, a suo tempo, di non dover contribuire alla sua elezione e giudicano molto severamente il suo operato. Ciò non toglie, però, che lasciare ora la sezione senza guida sarebbe un azzardo.
Con le Politiche che sembrano imminenti (e in cui, nel caso, bisognerà combattere sui veri temi che interessano alla Lega: l’autonomia differenziata e il rapporto con l’UE), le Regionali (dall’esito quanto mai incerto) previste per la prossima primavera e con la tenuta unitaria del PD già a rischio a livello nazionale, questo non è il momento di ricercare soluzioni traumatiche. Meno che mai se ciò finirebbe soltanto per scaricare ulteriori tensioni sull’Amministrazione comunale.
Non vi è dubbio, però, che bisogna cambiare radicalmente passo: cominciare a esprimere contenuti (anche e soprattutto per rilanciare l’azione amministrativa) e recuperare, offrendo loro nuovi spazi, i sostenitori persi nel tempo (alle Primarie 2019 620 votanti contro gli 815 del 2017). Se si andrà in tale direzione, allora, chi vorrà davvero dare una mano al partito non potrà che rispondere presente".