All’indomani della conclusione in rissa del convegno sul progetto urbanistico EAV, collegato alla soppressione di 4 passaggi a livello (con sottopassi) sul territorio di Pompei, che si è svolto presso l’hotel Resort, ognuno stamattina, 24 maggio, ha detto la sua, anche se ci sono i filmati che documentano con chiarezza quanto accaduto.
“Avevamo organizzato questo incontro con il massimo della disponibilità e dell’apertura. Volevamo presentare il progetto, raccogliere le istanze della gente e provare insieme a trovare strade e soluzioni”. Ha fatto sapere ieri, in un comunicato, il sindaco Pietro Amitrano, che accusa: "siamo stati aggrediti anche fisicamente”. Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo Pd al Consiglio regionale Mario Casillo, che ha avanzato propositi di “miglioramenti e cambiamenti”.
Su un diverso versante politico la senatrice pompeiana Virginia La Mura, presente in sala insieme al deputato Luigi Gallo, presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, al senatore Agostino Santillo della Commissione Lavori pubblici e Trasporti del Senato, e al direttore del Grande Progetto Pompei, generaledei carabinieri Cipolletta.
La senatrice ha fatto sapere che “irritualmente” il sindaco di Pompei non li ha presentati al pubblico durante il suo intervento in apertura di convegno. Insomma, chi più ne ha più ne metta.
E i pompeiani? I comitati dei cittadini contrari all'opera non sono forniti degli stessi potenti mezzi di comunicazione dei politici, per cui le loro verità rischiano di passare in secondo piano, come pure le loro sacrosante ragioni, spiegate in forma esemplare e commovente da donne gentili ma determinate a difendere la salute pubblica e dei loro figli. Non convince la prospettiva di attraversamento dei sottopassi, pericolosi sotto diversi punti di vista, mentre lo stesso progetto EAV prevede di alzare muri lungo i binari con la prospettiva di dividere Pompei più di prima. La verità, del resto, si poteva leggere dalle facce al tavolo del convegno di chi aveva il difficile compito di affrontare argomentazioni politiche insostenibili sulla scelta di un progetto alternativo a quello dell’interramento di un tratto di strada ferrata. Decisione oggettivamente penalizzante per la comunità locale, ma soprattutto in contrasto con le prefissate priorità da riconoscere alla valorizzazione del sito Unesco di Pompei Antica, che il comitato di gestione del GPP dovrebbe più incisivamente segnalare. Ecco perché è stato affidato al tecnico dell’EAV, ingegnere Borrelli, il compito (improprio perché doveva toccare ad un politico) di spiegare che il progetto d’interramento della linea ferroviaria, in essere fino alla fine del secondo mandato del governatore Bassolino, cancellato nella successiva gestione Caldoro/Vetrella, e sostituito da De Luca, prevede un dimezzamento della spesa. Il tutto senza spiegare ai presenti la valenza urbanistica del vigente progetto mentre, come sostiene la senatrice Virginia La Mura (che interpreta il pensiero del Governo), il progetto dovrebbe servire al rilancio internazionale di Pompei nell’ottica di un turismo diffuso su tutto il distretto turistico e sostenibile da un punto di vista ambientale.
“No alle piazze ipogee di cemento armato e sottopassi pedonali pericolosi mentre l’interramento della ferrovia consente la ricongiunzione del tessuto urbano e l’opportunità di studiare schemi di viabilità alternativi a quello esistente, così consentendo anche di sviluppare progetti di estensione delle aree pedonali nell’intorno del Santuario e fino alla stazione ferroviaria EAV”, ha affermato la parlamentare pompeiana. In tale direzione vanno le richieste dei pompeiana, con la testimonianza dei residenti di via Nolana e via Crapolla, due storiche strade di Pompei in direzione Vesuvio, che denunciano l’ingiustizia della proposta di sostituire con i sottopassi il disagio attuale del traffico automobilistico eccessivo. A questo punto per il sindaco Pietro Amitrano, che insieme a Casillo ha mandato messaggi distensivi, ha comunicato il proposito di cercare una soluzione migliorativa al progetto urbanistico che accontenti tutti. Resta la possibilità di riaprire il dialogo con i “comitati no sottopassi di Pompei” mediante un serio tavolo di confronto. Si rende, pertanto, necessario (anche come segnale politico) procrastinare la data della conferenza dei servizi prevista per fine mese.