«Il potere logora chi non ce l'ha, diceva Andreotti, ma oggi il potere logora anche chi ce l'ha se ne fa un cattivo uso».
Con questa affermazione Massimo D'Alema, nel suo ruolo di presidente della fondazione Italiani Europei, ha iniziato il suo intervento nell'ambito dell'iniziativa indetta dai Riformisti nel Mezzogiorno presso il Lido Azzurro di Torre Annunziata. Il dibattito è entrato nel vivo quando Lello Ricciardi, capogruppo del Pd e massimo esponente dei Riformisti torresi, organizzatore della manifestazione, ha ricordato la figura del giornalista Giancarlo Siani a due mesi dal trentesimo anniversario della sua uccisione. «Siani non era torrese ma nella nostra città era il corrispondente del Mattino, molti di noi l'hanno conosciuto ed apprezzato per il suo lavoro - ha detto Ricciardi - e siamo diventati anche suoi amici».
Poi ha sottolineato che la caduta di qualità del personale politico, a livello locale, fa crescere l'influenza criminale. Il sindaco Giosuè Starita ha evidenziato, invece, il fatto che in questi quasi trent'anni da quella tragica data, il 23 settembre del 1985, la magistratura e le forze dell'ordine hanno inferto duri colpi alla camorra . «Anche lo sgombero di palazzo Fienga è stato un forte segnale di legalità - ha affermato Starita - ed ora bisogna recuperare quel palazzo per trasformarlo in un simbolo positivo per la nostra città».
Il parlamentare europeo Massimo Paolucci ha elencato tutta una serie di record negativi del nostro Mezzogiorno, dall'alto tasso di disoccupazione giovanile a quello del numero di persone in uno stato di povertà assoluta. «Sono questi i problemi che dobbiamo affrontare - ha detto Paolucci - e le nostre classi dirigenti devono essere all'altezza di questa sfida».
Nonostante i tanti arresti e condanne, la criminalità continua ad infierire perché è un mostro che si rigenera, queste le parole di D'Alema nell'affrontare tale questione. «Le nuove generazioni di camorristi e mafiosi - ha precisato - gestiscono non solo attività illegali ma anche legali, i nuovi capi studiano a Londra e negli Stati Uniti, dispongono di ingenti risorse che investono in diversi settori, operano nel mondo dell'alta finanza e quindi è diventato molto più difficile combatterli». Ma gli strumenti a disposizione dei magistrati e dell'Intelligence ci sono e li stanno adoperando efficacemente. «Controlli bancari e, negli ultimi tempi, anche sulla rete, dove ci sono il novanta per cento delle informazioni - ha concluso D'Alema - hanno consentito allo Stato di colpire duramente la criminalità».
La manifestazione si è conclusa tra gli applausi di oltre un centinaio di cittadini presenti... e con diversi selfie richiesti da alcuni di loro al presidente Massimo D'Alema.