Dieci storie raccolte in “Scritti Pirati, l'età della ragione digitale e la perduta giovinezza analogica” che raccontano tre decenni, a cavallo di due secoli e due millenni, in cui i veri protagonisti sono il viaggio.
Tre decenni segnati da una lacerante crisi economica, da agitazioni politiche e sociali nel pieno delle contestazioni studentesche e dalla nascita di movimenti politici con nuove idee rivoluzionarie, ma anche la comparsa di nuovi mezzi di comunicazione che spingevano a un cambiamento veloce della società.
Le esperienze che Salvatore Raiola ci racconta in questo suo secondo libro sono quelle che ha vissuto nei suoi lunghi, affascinanti ed esotici viaggi. Per diletto o per lavoro, la sua è sempre l’ottica del viaggiatore, non del turista. Qui siamo lontani anni luce dai pacchetti all inclusive, dai tour mordi e fuggi in cui annusi un luogo interpretato alla meglio da figuranti in costume tipico, dove cerchi anche in capo al mondo un ristorante italiano. Ogni occasione è quella giusta per lasciare Gragnano e partire: seguendo una traccia, cercando un amico, rincorrendo una suggestione.
Idealista e sognatore, tenta di ricreare le atmosfere underground della capitale anche nel suo paese, incredibilmente riuscendoci, attivando canali di solidarietà possibili solo a quel tempo.
E poi, ancora una volta, parte. Viaggiando con lui si incontrano persone straordinarie, come l'anarchico caprese Ciammurriello, la grande señora andalusa, William Burroughs e Fernanda Pivano a Castel Porziano, Larry Nocella e gli Area, il famoso artista Carlos Pradal, Marcello Colasurdo e tanti altri.
Anni ingenui e carichi di aspettative, quando ci si augurava davvero che quel sole scaldasse i cuori e le menti dei giovani. Salvatore Raiola quel tempo lo ha vissuto intensamente e altrettanto intensamente lo racconta con l'occhio competente di regista.
Con lui, rivivono i collettivi, i centri sociali, corse in autostop o con automobili precarie zeppe di cibo in scatola e musica per la sopravvivenza, i viaggi con le tappe dettate dalla voglia di tuffarsi in mare, dal sorriso di una ragazza, dalla suggestione di un tramonto. Come in un film di Salvatores, come in una tracci di Frank Zappa, come in romanzo della beat generation.
“Le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo molta strada da fare. Ma non importava, la strada è la vita” (Jack Kerouac).
La presentazione del libro venerdì 8 novembre alle ore 18,30 presso la libreria “Libertà“ di corso Vittorio Emanuele III (di fronte l'ex cine-teatro Politeama) a Torre Annunziata.