Il Capitano Mariani mette a segno un altro colpaccio e si conferma figura di primo piano nel panorama letterario del Belpaese, esportando in tutta Italia, e all’estero, una nuova immagine di Torre Annunziata e della sua capacità di produrre cultura.
Al giornalista oplontino Giovanni Taranto, e al suo “Mala fede” (Avagliano editore) il premio nazionale “Aghinolfi” 2024 per la letteratura.
Il romanzo era arrivato nelle librerie nel settembre del 2023, con un entusiastico “strillo” in quarta di copertina firmato da Carlo Lucarelli.
L’evento, organizzato dal Circolo “Aghinolfi”, col patrocinio del Comune di Massa, è stato il cuore della rassegna letteraria “Incontro con l’autore”, che ogni anno prevede sei “faccia a faccia” fra autori selezionati e lettori, imperniati sull’analisi della vita, dell’evoluzione professionale, delle esperienze e della tematica dei vari protagonisti, oltre che sulle loro opere e sulla disamina delle pubblicazioni più recenti. In questo caso, appunto, “Mala fede”, che conclude la prima trilogia dedicata a “o Capitano” (lo avevano preceduto “La fiamma spezzata” e “Requiem sull’ottava nota”, anche questi vincitori di numerosi riconoscimenti, fra cui il premio nazionale Mystery assegnato al Festival del Giallo di Napoli).
Lo scorso 13 settembre, in Toscana, il conferimento del premio, nella ottocentesca Villa Cuturi, sullo splendido litorale di Marina di Massa, a due passi dalle famosissime cave di marmo di Carrara.
A consegnare il premio, durante la serata moderata dalla giornalista Camilla Di Maria, de “il Tirreno”, il presidente del circolo Aghinolfi, cavalier Giuliano Pietro Baracchini. In rappresentanza dell’amministrazione comunale, l’assessore alla cultura, Monica Bertoneri, che ha già espresso la volontà di riavere “il Capitano” a Massa per ulteriori iniziative. Per l’Arma dei Carabinieri – sempre presente quando il Capitano Mariani si sposta in tutta Italia… - presente il Maggiore Alessandro Manneschi, comandante della Compagnia locale. In sala anche il presidente dei Lions di Massa, dottor Andrea Filippini, il presidente Umberto Sorrentino, in rappresentanza della sezione cittadina dell’Associazione Nazionale Carabinieri, e il dottor Emiliano Guarino, fondamentale elemento di raccordo per consentire i primi contatti fra organizzatori e scrittore.
Questo terzo giallo di Taranto, ambientato a Pompei e dintorni, esplora la presenza del satanismo a Napoli, nel Vesuviano e in tutta Italia, e allo stesso tempo punta un faro sul rapporto distorto delle mafie con la religione. Propone inoltre un’attenta narrazione di eventi reali che hanno segnato il profondo percorso di fede e nuova conversione di Bartolo Longo, una delle figure più carismatiche del cattolicesimo vesuviano, il cui passato oscuro è ignoto ai più.
“Mala fede” aveva già ricevuto molti altri riconoscimenti: “giallo di punta” nella serata finale del festival del noir di Pordenone, a novembre 2023, insieme all’intero “Progetto Mariani”, era stato al centro di un tavolo tecnico in Senato – cui avevano partecipato rappresentanti della commissione bicamerale antimafia, dell’Arma dei Carabinieri, del consiglio superiore della magistratura e della Fondazione Onlus Giancarlo Siani - come esempio di letteratura in grado di veicolare correttamente i temi della legalità e della lotta al crimine. A dicembre 2023 si era poi aggiudicato il Premio nazionale Meridies per la letteratura.
Con gli altri volumi della prima trilogia, inoltre, “Mala fede” è stato adottato in catalogo nelle biblioteche universitarie statunitensi di Harvard e Princeton, fra le più grandi del mondo.
Il filone dedicato al Capitano Mariani sta riscuotendo un successo talmente ampio che Giovanni Taranto e le sue opere sono stati inseriti nella “Storia del giallo a Napoli” come esempio di nuovo filone letterario della scuola partenopea, che qualcuno ha già definito “giallo vulcanico” o “noir vesuviano”.