Quando ho scritto l’articolo sulla famiglia Avallone pensavo che l’omonima strada che unisce corso Umberto I con via Simonetti a Torre Annunziata fosse intitolata ad uno dei tre fratelli più famosi: all’ammiraglio Carlo, al generale Alfredo o al sindaco Giuseppe.

Invece ho verificato che è intitolata a Giovanni Avallone e mi è sorta la curiosità di scoprire chi era. Non conoscevo nulla di lui e viaggiando su internet la prima cosa che ho scoperto, esaminando l’elenco dei caduti della Prima Guerra Mondiale, è stata che era morto al fronte il 10 novembre 1917 e per il suo eroismo aveva ricevuto la medaglia d’argento alla memoria. La motivazione era questa: “Con animo intrepido, con pronta intelligenza e con tenace volontà conduceva il suo plotone all’attacco di alcune case occupate dal nemico, infondendo nei suoi uomini coraggio e fermezza con l’esempio del suo mirabile valore, finché colpito a morte, lasciava gloriosamente la vita sul campo”.

Il luogo della sua morte era tra i monti Ferragh e Sisemol, sull’altopiano di Asiago. Partendo dalla data del suo decesso ho cercato su “family search Torre Annunziata” il suo atto di morte e l’ho trovato in data 1 dicembre 1917, nel quale era scritto che “l’aspirante ufficiale Giovanni Avallone, di anni 19, celibe, di Torre Annunziata, è morto il 10 novembre 1917  colpito da una pallottola di fucile penetrante l’orecchio destro e la regione occipitale e sepolto nel cimitero militare di Bertigo”.

La ricerca è continuata per cercare di rintracciare anche il suo atto di nascita e ci sono riuscito scoprendo che è venuto alla luce il 28 febbraio 1898, dichiarato il 2 marzo successivo con i nomi Giovanni Giuseppe Luigi. Infine sono risalito alla sua famiglia. Il padre era Mattia Avallone, nato il 17 gennaio 1875 (figlio del sindaco Giuseppe e di “una donna ignota non maritata”) e la madre Bice Scognamiglio, che abitavano alla nascita del figlio in via del Popolo 29.

Spero di aver soddisfatto non solo la mia curiosità ma anche quella dei lettori, che così hanno potuto conoscere quest’altro figlio emerito di Torre Annunziata che ha donato la sua vita per la Patria e al quale l’amministrazione comunale ha ritenuto di intitolare la strada che abbiamo citato.