Un viaggio nel libro a ritroso nel tempo per arrivare alle radici dei Voiello, ma anche un vero e proprio viaggio in auto per andare a Bracigliano, un paese del Salernitano, lì dove ha avuto inizio la storia di questa famosa famiglia di pastai.
E così i tre autori del libro ”Voiello. Una famiglia di Torre Annunziata pioniera ed eccellenza dell’arte bianca italiana”, Vincenzo Marasco, Antonio Papa e Salvatore Cardone, si sono recati l’8 giugno a Bracigliano, su invito del sindaco Giovanni Iuliano, per un dibattito che ha coinvolto, oltre al primo cittadino e agli autori, anche il preside Felicio Izzo, l’assessore alla cultura Maria Siniscalchi, il giornalista Massimiliano Amato, che ha fatto da moderatore, lo storico locale Luca Liguori e Giancarlo Gonizzi, responsabile dell’archivio storico Barilla, industria pastaia proprietaria del marchio Voiello, venuto appositamente da Parma per essere presente a questa iniziativa. “Sono stato contattato già nel 2014 da Antonio Papa - ha ricordato Gonizzi -, che per primo ha messo in dubbio le origini svizzere dei Voiello e l’inesistenza del tecnico August Vanvittel, venuto per lavorare alla ferrovia Napoli - Portici, come progenitore di questa famiglia”. Salvatore Cardone è risalito invece al 2012, per citare l’articolo dello stesso Papa che nel suo blog “Torresi Memorie” ha ricostruito, dati e documenti alla mano, le origini di Torre Annunziata dei Voiello. “Un articolo che mi ha appassionato e coinvolto - ha affermato Cardone -, tanto a da spingermi a continuare la ricerca nell’archivio storico della Chiesa dell’Annunziata, a San Giovanni a Teduccio, dove è nato Giovanni Voiello, e a Gaeta, dove si era trasferito il padre Teodoro”.
Ma chi ha completato in modo magistrale la ricerca è stato Vincenzo Marasco, scoprendo le origini braciglianesi dei Voiello, o per meglio dire dei Gaudiello. “Infatti in questo paese dove ora ci troviamo è nato Emanuele, il capostipite - ha continuato Marasco - , il cui figlio Felice, trasferitosi a Torre Annunziata per lavoro, conosce e sposa Santa de Luca e nella città oplontina nasce nel 1764 Teodoro, (padre di Andrea, nonno del suo omonimo nipote e bisnonno di Giovanni Voiello), che per un errore di trascrizione del parroco da Gaudiello diventa Vojello”.
E poi Marasco racconta le lunghe vicissitudini per trovare altre notizie e i marchi di fabbrica in giro per l’Italia e persino in America. Ecco perché il libro ha richiesto dieci anni di lavoro. Molto interessante l’intervento di Luca Liguori che ha ricostruito le origini dei Gaudiello dal quindicesimo secolo ad oggi, specificandone anche l’etimologia del cognome. La location dell’evento, affollata dai cittadini, è stata la sala delle scuderie del settecentesco palazzo De Simone, ma dopo questa serata di cultura c’è stato anche un momento gastronomico perché il sindaco Giovanni Iuliano ha invitato tutti gli ospiti ad una cena a casa sua sulle colline di Bracigliano.