Dopo 20 anni riapre al pubblico, e torna pienamente fruibile ai visitatori, la Casa dei Vettii, il simbolo della Pompei antica e tra le più belle dimore di epoca romana giunte fino a noi.
L'inaugurazione, dopo i certosini interventi di restauro durati due decenni e svoltisi a fasi, è avvenuta stamattina nel Parco Archeologico vesuviano, alla presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Presente, nel tour di vista, anche il sindaco della città mariana, Carmine Lo Sapio.
Strepitoso il colpo d'occhio ammirando la domus, tra affreschi, sculture, ambienti domestici e il meraviglioso giardino che la contraddistingue.
Scavata tra il 1894 e il 1896, la Casa apparteneva probabilmente a due liberti, schiavi poi affrancatisi dalla schiavitù, che si sono arricchiti con il commercio del vino.
Una parziale riapertura ci fu nel 2016 - solo relativamente all'ambiente di ingresso dell'atrio e le aree circostanti -, per poi essere nuovamente chiusa per ulteriori "ritocchi" volti a ripristinarne la sua originaria bellezza.
"L’articolato cantiere avviato nel 2020 e appena concluso ha messo a sistema le parti preesistenti con opere di nuova progettazione per il completamento delle coperture della casa, rendendola interamente coperta, con l’impiego di tecniche e materiali moderni che si pongono in continuità con gli interventi condotti negli ultimi anni", si legge in una nota del Parco Archeologico.
"La riapertura della Casa dei Vettii - ha dichiarato il ministro Sangiuliano - è il coronamento di un percorso pluriennale di pieno recupero degli Scavi di Pompei. Da oggi il pubblico potrà tornare ad ammirare un ambiente unico nel suo genere, inaccessibile da vent’anni. Ringrazio il personale del parco archeologico per aver reso possibile questo autentico regalo al mondo".
"È una riapertura epocale che segna il termine di una storia di restauro lunga e travagliata, che negli ultimi anni si è avvalsa del modello vincente del Grande Progetto Europeo, sia nella gestione dei finanziamenti sia delle risorse umane, ma con la differenza che in questo caso il tutto è stato gestito, dalla progettazione agli interventi, con le forze interne del Parco - ha affermato il Direttore Generale dei Musei, Massimo Osanna, già direttore del sito archeologico -. Un passaggio fondamentale che suggella l’autonomia e il successo della gestione ordinaria di Pompei, ormai esempio riconosciuto a livello internazionale".
"La casa dei Vettii è la storia del mondo romano rinchiusa in una casa, la 'casa museo' della romanità per così dire: ci troviamo affreschi mitologici e sculture in bronzo e in marmo, di eccezionale qualità artistica, che parlano del rapporto complesso tra modelli greci e rielaborazioni romane, ma anche la vita economica e sociale della città - ha spiegato Gabriel Zuchtriegel, attuale direttore del Parco Archeologico -. I proprietari, liberti e dunque ex schiavi, sono espressione di una mobilità sociale che due secoli prima sarebbe stata impensabile. Diventano ricchi con il commercio di prodotti agricoli del territorio intorno a Pompei, ma quanto pare nella loro casa fu esercitata anche la prostituzione, da parte di una schiava greca, che apparteneva ai gruppi più deboli della società".
(foto Parco Archeologico di Pompei)