Cultura, valore, storia, educazione civica, cittadinanza attiva, rispetto, libertà, pace, inclusione. Tutti i diritti umani sono stati rappresentati ieri sera nello spettacolo “Il mondo che vorrei”, nell’affollatissimo cortile esterno della Scuola Media “Giovanni Pascoli” di Torre Annunziata.
«Sono diritti umani che molto spesso vengono negati a noi adulti, ma che non si può consentire di sottrarre a loro, ai nostri ragazzi», ha affermato Daniela Flauto, la dirigente scolastica, particolarmente emozionata anche per un gravissimo lutto familiare che l’ha colpita proprio nella mattinata di ieri. Si è trattato di un autentico show: colorato, vivace, trascinante con sapiente sovrapposizione di recitazione, canto, ballo, esecuzioni orchestrali. Ha coinvolto 160 alunni plasmati dal pregevole e costante lavoro dei docenti delle diverse materie interessate.
Un barlume di luce intesa la cui diffusione è stata fortemente voluta dopo più di due anni di stop forzato che non ha consentito a questi ragazzi di far conoscere i progressi del loro cammino, della loro maturazione, del loro approccio alla vita. Il significato profondo del messaggio de “Il mondo che vorrei” è stato ribadito anche dal discorso del presidente uscente del consiglio d’Istituto della Pascoli, Pasquale Passeggia: «I nostri ragazzi sono dei semi a cui basta un raggio di sole, una carezza, una parola per esplodere. Voglio dire a loro: non rinunciate mai alla vita, crescete e prendetevi lo spazio che meritate. Il mondo ha bisogno di voi!».
“Il modo che vorrei” è stato realizzato con la guida dei docenti del progetto “Teatro”: Elettra Possumato, Rita Casale, Annamaria Embrione, Anna Mazza, Tommaso Oropallo, Francesca Correa; professori dell’orchestra: Angela Cirillo, Umberto D’Angelo, Valeria Rea, Mariangela Coppola, Ilaria Di Somma; professori del coro: Tiziana Minniti, Enrico Vicinanza, Mariarosaria Campana, Aurora Siciliani; docenti di arte: Anna Barbato, Anna Guida, Ida la Rana, Giovanni Di Luise; progetto pon “Terra mia”: Aurelio Talpa, Olga Ricciardi; per i testi: Sonia Scarpa, Enrico Vicinanza.