"American Buffalo” porta in calce la firma di David Mamet, autore, sceneggiatore e produttore americano. E’ un grande classico della drammaturgia datato 1975 e contempla anche una versione cinematografica del 1996 per la regia di Michael Corrente, con protagonisti Dustin Hoffman, Dennis Franz e Sean Nelson. Maurizio De Giovanni e Marco D’Amore l’hanno importato, riscritto e ambientato nella Napoli di oggi cercando di conservarne intatta la cosiddetta “poesia profana”. Un linguaggio spesso turpe, feroce, volgare ma propedeutico per difendersi dall’ambiente contaminato e violento che fa da sfondo alla vicenda. La compagnia “Satyricon” ha scelto questo testo molto controverso e ambiguo per partecipare alla terza edizione del Premio Città di Torre Annunziata. Un’idea audace, temeraria, coraggiosa premiata dalla giuria tecnica perché Luca Grassano, Francesco Esposito e Luigi Loreto hanno saputo trasferire al pubblico con abilità, padronanza e sensibilità uno spaccato di periferia suburbana caratterizzato da degrado incontrollato. Fondamentale nel raggiungere l’elevata cifra artistica della rappresentazione è risultata la sapiente e dotta regia di Francesca Annunziata.

Una storia raccontata con ritmo, misura, competenza, maestria, che ha sedotto gli spettatori ipnotizzandoli e catapultandoli in una realtà quotidiana maledettamente autentica. Solo tre personaggi in palcoscenico, ma la scena viene riempita con intensità, energia, vigore, originalità. Singolare, in questo senso, è la scelta di lasciare aperto il sipario nell’intervallo tra i due atti, con gli attori ad occupare in silenzio uno spazio-tempo generalmente inattivo e continuare così la narrazione. American Buffalo è una vecchia moneta da mezzo dollaro dal presunto valore numismatico e sulla cui inopinata e incontrollata vendita si sviluppa un’alternanza di squarci aggressivi e sfrenati nell’esistenza di tre disperati e miserabili abitanti di una periferia possibile e reale: il rigattiere Don e i suoi amici Roberto e ‘o Professore.

La giuria del Premio Città di Torre Annunziata definisce American Buffalo “una storia quotidiana, raccontata con tutte le sfumature della speranza, quella di dare un taglio netto all’incertezza e all’anonimato della propria esistenza. Ma poi la pesante e deprimente realtà suggerisce di vivere il quotidiano così come lo propone il destino”.  Per la regia di Francesca Annunziata, la scenografia di Viviana Di Leva e recitato da Luca Grassano, Francesco Esposito e Luigi Loreto, “American Buffalo” ha trionfato meritatamente nella terza edizione del Premio Teatrale Città di Torre Annunziata.      

nella foto da sinistra, Luca Grassano (Don), Francesco Esposito (Roberto), Luigi Loreto ('o Professore)