Luparella è riversa in un letto. Giaciglio di vita, di morte e di violenza. Ma anche di miseria, crudeltà, oltraggio. Quel letto è il luogo dove si prostituisce. Tutto lì il suo mondo, circoscritto in uno povero e squallido basso della Napoli dell’ultima grande guerra. In un niente si è consumata una tragedia. Luparella muore dando alla luce il suo primo figlio e subito dopo viene violentata da un soldato tedesco che raggiunge il bordello per assecondare i suoi istinti bestiali. Tanto animaleschi, barbari e incontrollati da non accorgersi di penetrare un corpo inerme. E’ la scena-non scena finale di “Closed”, liberamente ispirato a “Luparella ovvero Foto di Bordello con Nanà”, scritto da Enzo Moscato e rappresentato ieri sera sul palco della Cripta della Basilica del Carmine a Torre Annunziata. Protagonista del monologo è l’attrice Rosalia Terrana che magistralmente tinge di sfumature variegate Nanà.
Il personaggio che Moscato costruisce per traghettare lo spettatore nelle paure, nelle ansie, nelle pietà di una Napoli occulta, dissimulata, ignota, quasi invisibile. Nanà racconta il suo quotidiano di stenti e miserie utilizzando l'immaginaria "collega" Luparella per smascherare e condannare violenze, ferocia e brutalità trasformandosi, alla fine, in carnefice. Rosalia Terrana riesce a conferire alla non facile narrazione un significativo crescendo affabulatorio, districandosi con eccellente efficacia espressiva nel linguaggio intricato e complesso del testo. «Il teatro di Enzo Moscato – sottolinea Eduardo Zampella che ha firmato con la conclamata maestria la regia dello spettacolo – appartiene alla dimensione dell’attenzione, della riflessione, della suggestione. E’ fatto di parole e pensieri. Forse è un po' duro, ma la sua indiscutibile musicalità lo ha reso famoso in tutto il mondo».
Ancora un appuntamento di elevato spessore culturale, dunque, in una città che negli ultimi anni sta facendo registrare un autentico fermento, soprattutto nel versante teatrale. Il teatro Politeama sta ospitando nell’attualità due rassegne: il Gran Premio Nazionale FITA (Federazione Italiana Teatro Amatori) e la terza edizione del Premio Città di Torre Annunziata. Quattordici spettacoli per due kermesse che offrono la possibilità a centinaia di cittadini di entrare in contatto con la parte sana del nostro territorio: quella partecipe, impegnata e laboriosa.