«Giancarlo Siani con passione, coraggio e onestà ci ha insegnato il vero significato dell’onore. Onore è sentire violata la dignità umana dinanzi ad un’ingiustizia grave, è far seguire dei comportamenti indipendentemente da vantaggi e svantaggi, è agire per difendere ciò che merita di essere difeso».
L’impeto del messaggio dei liceali torresi è autorevole, perseverante, potente. Lo diventa ogni anno sempre di più quando arriva l’appuntamento con una data, il 23 settembre, che tutti gli uomini e le donne di buona volontà di Torre Annunziata hanno cerchiato in maniera indelebile sui calendari della storia della città. Questa mattina, nell’aula magna del Liceo “Pitagora-Croce”, gli studenti hanno impartito alla cosiddetta società civile e alla classe politica l’ennesima lezione di etica, sapienza ed equilibrio.
Il 23 settembre del 1985 veniva ammazzato vigliaccamente e barbaramente Giancarlo Siani. Da ben otto anni, l’Istituto di via Tagliamonte diretto da Benito Capossela, lavora non per una scontata commemorazione, ma per la realizzazione di concreti progetti che, in memoria del giornalista immolato alla causa della verità, contribuiscano ad elevare lo spessore culturale del territorio.
E proprio nelle prime due ore della giornata odierna i 1.500 liceali sono stati impegnati in un elaborato che prende spunto da un articolo di Siani pubblicato dal quotidiano “Il Mattino” il 2 maggio 1983 dal titolo “Il palazzetto fantasma”. Si tratta del mostro di ferro e cemento che dal 1973 occupa uno spazio consistente dell’Istituto tecnico “Ernesto Cesaro” in via Volta a Torre Annunziata. In questa scuola, dallo scorso 10 settembre, l’Area Metropolitana di Napoli, proprietaria della struttura, ha assegnato 10 aule proprio al “Pitagora-Croce” per ospitare due corsi del Liceo Linguistico.
«La spinta e la volontà dei ragazzi ha svolto un ruolo fondamentale nel recupero della tendostruttura di via Tagliamonte (ristrutturata e intitolata a Giancarlo Siani nel 2014, ndr). Sono convinto che la stessa tenacia e determinazione verrà profusa per stimolare le istituzioni a trasformare il palazzetto fantasma di Via Volta in realtà dopo un ben 45 anni», sostiene Benito Capossela. Un dirigente scolastico tenace e pragmatico che questa mattina ha realizzato una significativa impresa: riuscire a portare Paolo Siani a Torre Annunziata. Da quel tragico 23 settembre di 33 anni fa, il fratello maggiore di Giancarlo aveva sempre declinato tutti gli inviti ricevuti.
«Sono qui per gli studenti, per la scuola, per il preside. Non per la città», ha subito precisato Paolo Siani, che dal marzo scorso ricopre anche la carica di deputato della Repubblica. Capossela gli ha immediatamente consegnato una copia del libro “Sìano Siani”, il secondo volume che il Liceo “Pitagora-Croce” dedica al giornalista attraverso il racconto di una serie di innumerevoli attività culturali specifiche. Poi l’incontro in aula magna con gli studenti che hanno travolto Paolo Siani con le loro domande. «A distanza di 33 anni ancora sento il dolore di questa morte. Piango per Giancarlo, non può essere un qualcosa che finisce con la rassegnazione. E non lo è solo per me, ma è così per tutti i familiari delle vittime innocenti provocati dalla criminalità. Se l’incontro di oggi si fosse svolto il 23 settembre 1986 – sottolinea Paolo Siani – sarei stato molto più felice. Per molti anni sono rimasto solo. Solo a chiedere giustizia. E questa solitudine, insieme al dolore, io la porto dentro». Infine conclude: «Vi ringrazio per quello che fate in questa scuola per tenere viva la memoria di Giancarlo. E’ l’unica arma che io e lui abbiamo per non essere definitivamente sconfitti. Chi 33 anni fa l’ha ammazzato, pensava di aver fatto tacere definitivamente un giornalista. Invece deve accorgersi che lui parla ancora attraverso di voi e anche attraverso iniziative come quella del comune di Vico Equense di intitolargli una piazza. Questa è la più grande rivincita di Giancarlo».