Sono due le persone raggiunte da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per l'omicidio di Antonio Morione, il commerciante ittico ucciso la sera del 23 dicembre 2021 nel corso di un tentativo di rapina presso la sua attività a Boscoreale.
Le accuse nei confronti degli indagati sono di rapina aggravata, tentata e consumata, omicidio volontario, porto e detenzione illegali di arma da sparo.
Ad eseguire i provvedimenti i carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata, che hanno condotto le indagini sotto il coordinamento della Procura oplontina guidata dal magistrato Nunzio Fragliasso. Uno degli indagati è stato arrestato a Gallipoli, in provincia di Lecce, l'altro invece era già detenuto nel carcere di Secondigliano a Napoli per altra causa.
Nel contempo, a Boscotrecase, la Procura ha disposto una serie di perquisizioni nei confronti di altri soggetti ritenuti coinvolti nel fatto di sangue.
Le investigazioni da parte dei militari dell'Arma - Compagnia e Nucleo Investigativo oplontini - si sono protratte ininterrottamente fino a settembre 2022 e, nonostante nella zona teatro dell'accaduto non vi fossero telecamere di videosorveglianza pubblica, hanno consentito di ricostruire minuziosamente quanto avvenuto in quella tragica sera durante le festività natalizie.
Stando alla ricostruzione degli inquirenti, gli indagati avrebbero dapprima commesso una rapina nella pescheria del fratello di Antonio Morione, Giuseppe, e, successivamente, ci sarebbe stata quella nel locale di Antonio. Quest'ultimo però ha reagito, squarciando con un coltello uno pneumatico dell'auto usata dai malviventi. Da qui, l'esplosione di almeno quattro colpi d'arma da fuoco all'indirizzo del commerciante, uno dei quali ha raggiunto alla nuca Antonio, uccidendolo.
La Procura ha riscontrato il coinvolgimento di 4 persone, tuttavia il GIP ha ritenuto fondati e gravi gli indizi solo per due di loro, ossia gli arrestati, e non anche per i restanti, uno dei quali - per gli investigatori e gli inquirenti - sarebbe l'autore materiale del delitto.