Erano ritenuti i referenti dei Gionta per il traffico di droga nel basso Lazio: riparte da zero il processo ai due presunti narcos di Aprilia.
Stefano Penta, 45 anni, e Nino Montenero, 63, sono i due corrieri di Aprilia, coinvolti nei traffici di cocaina e hashish dall’Olanda e dalla Spagna che facevanop riferimento ai narcos di quattro clan di camorra: Gionta-Di Gioia-Contini-Nuvoletta. Ieri, presso il tribunale di Torre Annunziata, è ripartito il processo, chiesto e ottenuto per loro dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. La Dda aveva ricostruito un’alleanza trasversale di camorra, dall’ombra del Vesuvio fino a Napoli, dunque Torre Annunziata, Torre del Greco e Marano, già costata condanne a 323 anni di carcere totali per 35 persone, accusate di far parte di un’associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, aggravata dal carattere transnazionale e dall’esercizio delle finalità mafiose.
Secondo l'accusa, Penta e Montenero avevano rapporti diretti con Raffaele Sperandeo e Giuseppe Cirillo, due dei capi dell'organizzazione che importava fiumi di cocaina e hashish, passando per Ventimiglia, dove un carico era stato intercettato a inizio indagini dei carabinieri grazie al pentito Giuseppe Manco. Nel corso delle investigazioni, erano stati intercettati diversi telefoni a partire dal 2009.
Montenero era ritenuto il luogotenente dei Gionta ad Aprilia. Era lui a prendersi la briga, secondo l'antimafia, di rimproverare Penta che aveva acquistato 25 chili di droga a Torre Annunziata e non li aveva pagati, lamentandosi della scarsa qualità degli stupefacenti trovati da Sperandeo e Cirillo. I due affiliati al clan Gionta, poi, avrebbero importato ogni mese 50 chili di cocaina, acquistati tramite puntate effettuate con i Nuvoletta in particolare, sfruttando solide basi all'estero.
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