Altro duro colpo inferto alla camorra a Torre Annunziata. La Polizia sequestra più di venti chili di droga, armi e munizioni. Blitz nell'area a ridosso del Quadrilatero delle Carceri, in piazza Giovanni XXIII della Pace (dove è ubicata la Basilica della Madonna della Neve). Nel pomeriggio del 26 settembre, gli agenti del Commissariato oplontino, guidati dal primo dirigente Claudio De Salvo, hanno fatto irruzione nel cosiddetto "palazzo dei contrabbandieri". Ispezionando un vano seminterrato con ingresso murato ma con un buco nella muratura tale da permettere il passaggio di una persona, hanno rinvenuto in una borsa da palestra una riproduzione di una pistola Beretta del tipo di quello in uso alle forze dell’ordine, completa di caricatore marca Bruni, una sciabola di colore nero, 534 cartucce da fucile tipo caccia di vario calibro e sei cartucciere.
Inoltre in tre buste di cellophane sono state trovati diversi capi di abbigliamento quali felpe e pantaloni di tuta ginnica, per lo più neri o scuri, un cappuccio e un passamontagna tipo mefisto.
All’interno di un altro stabile c'era invece la droga: 165 piante di marijuana, 16 kg di canapa indiana in una busta, 4 kg della stessa sostanza già imbustata in confezioni da un chilo ciascuna. Lo stupefacente era pronto ad esserre immesso nelle piazze di spaccio. Inoltre, altre due buste contenevano rispettivamente 275 e 270 grammi di marijuana e un ventilatore utilizzato per essiccare la sostanza stupefacente. In una delle stanze, su una parete, vi erano scritte inneggianti al clan Gionta.
I poliziotti hanno accertato che i malfattori avevano anche allacciato abusivamente l’energia elettrica, utilizzando il contatore dell’Enel sito al piano terra del palazzo.
Tracce ed oggetti rinvenuti sul posto - quali contenitori per bevande utilizzati presumibilmente dai confezionatori essiccatori - saranno sottoposti all’esame della polizia scientifica.
Venti giorni fa, sempre in piazza Giovanni XXIII, e sempre nel palazzo dei contrabbandieri, furono trovate un’altra pistola e relative munizioni.
Lo stabile si trova proprio di fronte al fabbricato dove il 16 agosto scorso furono tratti in arresto, in concorso tra loro, Vincenzo Di Salvatore e Salvatore Langella, responsabili di detenzione finalizzata allo spaccio di sostanza stupefacente del tipo canapa indiana per un peso complessivo di circa 3 kg, e cocaina per un peso di 234 grammi. I due dovevano rispondere anche di detenzione e porto abusivo di armi da guerra e clandestine (pistola Beretta calibro 9 para con matricola abrasa completa di caricatori e 13 cartucce calibro 9 mm; revolver marca Smith&Wesson cat. 24 con matricola abrasa, e 5 cartucce; pistola Taurus con matricola abrasa e relative munizioni calibro 40SW; detenzione di materiale esplodente consistente in un ordigno rudimentale).
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