Riparte con le richieste di condanna del procuratore generale, il processo “Alta Marea” contro 25 tra boss e colonnelli del clan Gionta. La Cassazione, infatti, per questa parte di imputati aveva deciso di annullare la sentenza di secondo grado ed inviare il procedimento ad una nuova sezione della Corte d'Appello di Napoli, la V.
Chieste la conferma della condanna per tutti e 25, ma con sconto per chi ha trafficato hashish (droga leggera). Per i membri dei “Fransuà” e dei “Quaglia quaglia” (i Chierchia e i De Simone), chiesto un “approfondimento” nelle motivazioni di condanna, visto che gli ermellini avevano evidenziato proprio le scarse spiegazioni sull'alleanza con i Gionta.
Proprio i “valentini” sono tra i principali imputati. C'è Gemma Donnarumma, moglie del superboss Valentino Gionta, assistita dagli avvocati Giovanni Tortora e Nicolas Balzano: per lei è stata chiesta la riduzione di pena da 12 a 10 anni di reclusione. Chiesto lo sconto anche per i figli Teresa e Pasquale Gionta, anche se per quest’ultimo la condanna sarà ininfluente, visto che ha già incassato due condanne definitive all'ergastolo.
Chiesta riduzione di pena anche per l'ergastolano Michele Palumbo “munnezza”, ultimo pentito dei Gionta. Conferma, invece, è stata chiesta tra gli altri per Salvatore Ferraro, alias “'o capitano”, nonché per Francesco e Michele De Simone.
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