E' iniziata alle prime luci dell'alba l'operazione di Polizia che ha portato all'arresto di ventitre persone, ritenute affiliate al clan retto dal boss Raffaele Tasseri (già detenuto) di Boscoreale. Attraverso una fitta rete di pusher, l'organizzazione criminale spacciava cocaina, canapa indiana e marijuana nell'area del Piano Napoli, quartiere popolare della cittadina vesuviana. Gli agenti del Commissariato di Torre Annunziata, guidati dal vicequestore Vincenzo Gioia e dal vicequestore aggiunto Elvira Arlì, coordinati dalla DDA di Napoli, hanno documentato, mediante una lunga e meticolosa attività investigativa, ben 98 episodi di spaccio che avvenivano anche alla presenza di bambini, soprattutto nei pressi della scuola elementare e materna "Dati". Sono oltre milleseicento, invece, gli episodi delittuosi riscontrati nell'arco di oltre un anno di indagini.
Ventitre le misure restrittive eseguite dai poliziotti, di cui nove nei confronti di soggetti già detenuti. Tra queste, quattro obblighi di dimora, di cui due nei confronti di soggetti già ai domiciliari, dieci invece le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse per altrettanti individui. Tra gli arrestati, figurano anche cinque donne, alcune delle quali ricoprivano ruoli medio-alti nell'ambito del gruppo criminale. Una in particolare sembra avesse un grande potere decisionale.
Pesanti le accuse nei confronti degli arrestati: associazione armata finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dal coinvolgimento di minori in età scolare.
L'attività criminale era messa in atto da interi nuclei familiari che collaboravano dietro compenso. Nel corso delle indagini sono stati sequstrati anche un chilo e mezzo di cocaina e due chili tra marijuana e canapa indiana.
Una articolata attività investigativa condotta dalla Polizia, con appostamenti 24 ore su 24 dinanzi alla scuola dove era concentrato lo spaccio. La circostanza più avvilente è che i pusher non avevano ritegno nel cedere le dosi di droga dinanzi a bambini di 6-7 anni ed anche di età inferiore. Gli acquirenti provenivano principalmente dall'Agro-Nocerino-Sarnese e dalla zona di Scafati.