A cura della Redazione
E stata chiamata caffè espresso loperazione che si è conclusa questa mattina consentendo agli uomini dellArma, dopo almeno sei mesi dindagine, di arrestare un clan di spacciatori di sostanze stupefacenti (otto a piede libero, uno già in galera). I nove arrestati avevano organizzato un servizio di pronta consegna domiciliare ai clienti, che veniva effettuata con la tempestività del caffè espresso. Sistema che ha dato il nome alla brillante operazione coordinata dai carabinieri della Stazione di Pompei, diretta dal Luogotenente Vittorio Manzo (che ha così concluso in bellezza una carriera costellata di lusinghieri successi, dato che a fine anno lascia lArma per limiti detà). I militari, in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Torre Annunziata e la CIO del X Battaglione "Campania", hanno eseguito lordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Torre Annunziata, Nicola Russo (che ha seguito tutta loperazione investigativa), su richiesta della Procura della Repubblica torrese, nei confronti di nove indagati, di cui otto figuravano a piede libero. Tutti accusati, a vario titolo, di detenzione e spaccio, nellambito di unarticolata organizzazione, di cocaina, crack, marijuana e hashish. Loperazione è il risultato di indagini coordinate dal magistrato torrese, sviluppate da gennaio ad aprile di questanno. Protagonisti anche questa volta gli uomini della Stazione dei carabinieri di Pompei, dopo unestenuante attività investigativa, fatta dintercettazioni telefoniche, ambientali e video, supportate da puntuali e ripetuti riscontri della polizia giudiziaria. Alla fine, sono stati raccolti elementi di prova inoppugnabili tali da permettere al gip Russo di emettere mandato contro nove delinquenti per la vendita al dettaglio di sostanze stupefacenti nellarea vesuviana, precisamente tra Pompei, Boscoreale e Scafati. Si tratta di Mario Carotenuto, pregiudicato scafatese di 53 anni; Gennaro Carotenuto, pregiudicato pompeiano residente a Scafati, di 31 anni; Alfredo Carotenuto, pregiudicato pompeiano residente a Scafati di 33 anni; Maria Imperato, incensurata pompeiana residente a Scafati, di 29 anni; Pasquale Sorrentino, pregiudicato di 29 anni, residente a Scafati; Giuseppe La Spina, pregiudicato di Torre del Greco di 28 anni residente a Scafati; Alfredo Giacchetti, incensurato di 18 anni residente a Scafati; Salvatore Ferricelli (nella foto), pregiudicato di 42 anni originario di Torre Annunziata, già detenuto in carcere (il mandato di arresto gli è stato contestato nel carcere di Poggioreale), e Raffaele Forte, pregiudicato pompeiano di 36 anni residente a Scafati. Le minuziose indagini hanno fatto scoprire lesistenza di quattro piazze di spaccio nel Vesuviano, attive prevalentemente nelle ore serali e notturne. Un vero e proprio bar con consegne a domicilio. In esso prestavano abitualmente servizio facce note alle forze dellordine. Il clan era imperniato su un solo nucleo familiare, allargato a generi e nuore, alle cui dipendenze erano stati arruolati alcuni pusher per le consegne a domicilio. Altro elemento appurato è stato il modus operandi dellorganizzazione, caratterizzato da linguaggio cifrato per il passaggio degli ordini di consegna, e da una precisa conoscenza della lista clienti, mentre lordinativo e la contrattazione avveniva con appuntamenti telefonici in orari stabiliti e luoghi per la consegna della "roba" che erano fissati di volta in volta. Era prevista per clienti affezionati la consegna a domicilio dello stupefacente. E stato calcolato dal magistrato e dalle forze di polizia che il giro daffari dello spaccio si aggirava intorno ai 100 mila euro mensili, suddiviso in centinaia di consegne di dosi. I carabinieri hanno identificato circa 70 clienti fissi fidelizzati. Nessun acquirente occasionale di stupefacenti è entrato nel giro nel periodo indagato. Tutti e settanta gli assuntori abituali di sostanze stupefacenti sono stati segnalati al Prefetto. Sono stati recuperati dai carabinieri, durante le perquisizioni domiciliari, circa 150 grammi di cocaina ed un bilancino di precisione. Gli otto arrestati, dopo le segnalazioni di rito, sono stati trasferiti nella Casa Circondariale di Poggioreale, dove sono a disposizione dellAutorità Giudiziaria.
MARIO CARDONE